1a tappa, da Stazzano alla Madonna della Neve di Cà del Bello
Note Riepilogative:
Luoghi |
Stazzano, Madonna dello Spineto, Bocca del Lupo, Bivio Traversina, Bivio di Campolungo, Madonna di Cà del Bello |
Sviluppo (indicativo) Km |
9,1 |
Tempo di percorrenza (indicativo) TRK/MTB |
3h 15'/ 1h 15' |
Sterrato km |
8,4 |
Altitudine partenza/arrivo m.s.l.m. |
220 / 492 |
Altezza massima m.s.l.m. |
525 - quota nei pressi della Madonna di Cà del Bello |
Dislivello salita/discesa metri |
608 / 336 |
Note al percorso
Questo tratto è in comune con il Sentiero Europeo E1, anche se non troveremo segnavia. Prima parte in risalita fino alla Madonna dello Spineto, poi con saliscendi senza particolari pendenze. Percorre il crinale tra la Val Borbera e il Rio di Vargo.
Serravalle Scrivia
Il paese è situato presso la confluenza del Borbera nello Scrivia. Il borgo erede della antica e romana Libarna dopo la distruzione della stessa, nel Medioevo appartenne ai vescovi di Tortona, fino a quando questi non lo cedettero al Comune di Tortona, in cambio della difesa delle loro terre.
Il toponimo Serravalle lo si ritrova per la prima volta in un atto pubblico datato 1140, attraverso il quale i Comuni di Tortona e di Genova concordarono i loro confini. Ebbe la influenza delle più importanti famiglie nobili di questi luoghi tra cui gli Spinola, quindi ai Visconti, poi agli Adorno ed infine entrò nei possedimenti dei Savoia. Dove ora vediamo le antenne c'era un castello distrutto dai Francesi. Serravalle è importante nodo stradale tra la pianura padana e il mar Ligure, e lo divenne soprattutto nel 1935 quando venne inaugurata la Camionale Genova-Serravalle, ora parte dell'Autostrada A7.
Descrizione
Il percorso parte a Stazzano (220 metri) in piazza Risorgimento, dove è presente anche una bacheca informativa.
Stazzano
Il paesino conserva molte case e cortili rustici. La bella chiesa dedicata a San Giorgio e un interessante museo di storia naturale delle vallate preappenniniche e non solo; sono raccolti minerali, fossili, una invidiabile collezione ornitologica e un interessante erbario. Il ponte sullo Scrivia la divide da Serravalle Scrivia.
Si imbocca Via Umberto I e si svolta immediatamente a destra si risale la scalinata che passa al fianco dell’oratorio. La stradina prosegue su asfalto, costeggiando le mura del castello di Stazzano dove termina l'asfalto ed inizia la mulattiera.
Seminario di Stazzano
Posizionato poco sotto il Santuario del Monte Spineto, è anch'esso ben visibile mentre si viaggia lungo la Valle Scrivia, lasciandoci però nascosta la parte posteriore, visibile solo in parte percorrendo il nostro sentiero. In origine era un castello del quale rimane solo una torre; ricostruito divenne proprietà dei vescovi di Tortona.
Si risale dolcemente il versante, primo bivio dove restiamo sulla nostra via; si oltrepassano due piccole aree attrezzate per la sosta fino a giungere nei pressi di Villa Erizzo (361 metri), nel cui giardino si ergono due splendidi esemplari di sequoia. Bivio e si resta sulla destra, si raggiunge la strada asfaltata ai piedi del Santuario.
Note per la MTB
Per raggiungere il Santuario faremo un sentiero pendente, non lungo però è probabile farlo a piedi. Si può fare la stradina asfaltata che, passate le cappelle della Via Crucis, arrivano al Santuario. Per ritrovare il percorso aggiriamo il Santuario riposizionandoci sul suo retro.
Si prende a destra e al successivo bivio si tiene la sinistra; giunti nei pressi di due piccole cappellette poste l’una di fronte all’altra si gira nuovamente a sinistra su una carrareccia che prosegue in lieve salita. Lasciato un primo bivio che risale a destra, poi un secondo a sinistra, si abbandona la carrareccia per imboccare il sentiero che sale sulla destra tra i cespugli e che porta fino al Bivio di Monte Spineto (429 metri), ai piedi del Santuario della Madonna di Monte Spineto (459 metri).
Santuario di Monte Spineto
Siamo sul restro del Santuario e, con una breve deviazione, si può visitare il Santuario, con una bella foto alla panoramica vista. Si trova in posizione dominante tra la valle Scrivia e la val Borbera. Nel 1633 sulla sommità del Monte Spineto incominciò la costruzione del Santuario di Nostra Signora del Monte Spineto voluto dal vescovo di Tortona Paolo Arese. Il nome del monte si riferisce al biancospino dove avvennero eventi miracolosi. Due eventi di saccheggio colpirono queste zone ed ogni volta gli abitanti si rifugiarono sul monte invocando la Madonna; la prima volta costruirono un piccolo luogo di culto, la seconda si posò una colomba su di un biancospino, fiorito fuori stagione, ed una ragazza muta riacquistò la voce. Per ringraziamento si costruì la chiesa disponendo l'altare nel luogo dove era posizionato il biancospino del miracolo.
Il sentiero 200 prosegue invece in discesa a sinistra, lasciato un sentiero a destra, si ritorna sulla carrareccia che abbiamo lasciato in precedenza, teniamo la destra. Si risale, si lascia un sentiero a destra, il sentiero porta alla sella della Bocca del Lupo (387 metri), dove si incrocia il sentiero 203, proveniente da Vignole Borbera. Si prosegue sulla mulattiera, che riprende a sinistra. Ad un crocicchio andiamo a destra, si incomincia a risalire; si oltrepassa il vicino casolare abbandonato e al termine della salita si svolta a sinistra all’altezza dei ruderi di una piccola costruzione in pietra. Si scende fino al Bivio Traversina (380 metri), dove teniamo la destra. Oltrepassando una prima masseria, poi la seconda piegando verso destra, sterrata con sbarra da non prendere. Risaliti restiamo sulla sinistra al bivio. Così faremo al successivo bivio, mentre al bivio seguente (sbarra) teniamo la nostra via dritta che arriva alla Cascina Rughé (455 metri).
Cascina Rughè: la palina dei Sentieri della Libertà, ci indica questo luogo abitato dalla famiglia Merlo; punto di riferimento dei partigiani durante la seconda Guerra Mondiale come luogo dove si poteva trovare vestiti e cibo. Il forno nascosto era un nascondiglio al passaggio delle truppe tedesche e fasciste.
Oltrepassata la masseria, al successivo bivio si svolta a sinistra e si incomincia a scendere, alla risalita si giunge al bivio di Campolungo (435 metri), dove si incrocia il sentiero 206 proveniente dal paese di Vargo. Teniamo la destra. La mulattiera è un poco rovinata ma si risale senza problemi. Giungendo ad un crocevia di sentieri si tiene la sinistra. La strada poi si divide, si ricongiungono appena dopo. Raggiunto una cascina, teniamo la nostra via a sinistra, lasciando il sentiero di destra che scende al suo fianco. Lasciato ora un sentiero che scende a sinistra, si scorge, tra gli alberi, l'abitato di Vargo. Si prosegue ora in piano raggiungendo il Santuario di Cà del Bello (492 metri), punto panoramico sulla Val Borbera; Boghetto di Borbera è sotto di noi.
Santuario della Madonna della Neve in località Cà del Bello
Sul versante della Val Borbera si trova la maestosa Via Crucis che accoglie il fedele fino a giungere alla chiesa è formata da quattordici cappelle datate 1833 per sostituire le più antiche del 1737. Clemente Salsa le ridipinse nel 1927, ma a causa delle intemperie gli affreschi vennero sostituite da bassorilievi in bronzo più resistenti. La chiesa si trova in un pianoro nelle cui vicinanze si trova un piccolo portichetto che fa da rifugio. Il santuario fu eretto nel 1672 sul colle chiamato di Pra’ San Martino. Da quell’anno i numerosi ampliamenti e restauri sono sempre stati voluti dalla comunità Borghettese. Ora la chiesa non si trova più in località Pra’ San Martino ma in località Ca’del Bello: probabilmente prende il nome da una casa che apparteneva al “Bello”. La maestosa Via Crucis che accoglie il fedele fino a giungere alla chiesa è formata da quattordici cappelle datate 1833 per sostituire le più antiche del 1737. Il luogo è stato punto di riferimento negli spostamenti partigiani, da e per le zone di montagna.