Musica e Balli Popolari delle Quattro Province
Un particolare sguardo lo possiamo sicuramente volgere al "Festival Ultrapadum"e a "Borghi e Valli", che da anni portano la cultura musicale in Oltrepò Pavese, perché lo dobbiamo dire, i talenti ci sono e devono essere valorizzati, talenti che spaziano dalla musica classica, da camera, jazz, musica d'autore e musica popolare. Vi sono poi tante attività ed eventi musicali volte ad un pubblico più giovane per musica più moderna, che rivestono particolare importanza, sicuramente un prosecuzione di quella che è stata una poco conosciuta ma intensa e prolifica attività musicale che ha portato i grandi cantanti, allora ai primi passi nel mondo della musica beat e pop, in questi luoghi dove hanno avuto il lancio definitivo al successo. La maggior parte delle feste sono a scadenza fissa annuale, e si svolgono durante i fine settimana, hanno però nel periodo estivo un picco impressionante di date e difficilmente si potranno seguire tutte. Da qualche tempo a questa parte dobbiamo citare la sempre più massiccia partecipazione di molti cantanti e suonatori chiamiamoli "di strada", che sicuramente non sminuiscono le loro capacità. Camminando sui sentieri dell'Appennino pavese ci si trova facilmente sui confini con le province di Piacenza, Alessandria e (poco lontano) Genova. I paesi che si scorgono al di sotto dei crinali, sui diversi versanti, hanno una storia e delle tradizioni comuni, chiamate per questo delle Quattro Province. Si tratta di un patrimonio notevole soprattutto sul piano della cultura popolare, che nonostante l'emigrazione di molti abitanti verso le città si è qui mantenuta viva assai più che altrove, tanto da diventare oggetto di importanti studi etno-musicologici. Le tradizioni si manifestano specialmente nella pratica del canto a più voci ("alla bujasca", dal nome del paese di Bogli), e di danze di gruppo (gighe) e di coppia (polca a saltini ecc.). Le danze sono condotte durante le feste da un duo che normalmente suonano un antico oboe detto piffero, esclusivo di questo territorio nel quale viene anche costruito, Cegni poi è patria dei più famosi pifferai, e da una fisarmonica, non dimenticando che Stradella è stata, con Dallapè suo fondatore, una prestigiosa casa di produzione di fisarmoniche. Frequentando i paesi delle Quattro Province può quindi capitare, soprattutto nella stagione estiva ma anche a Carnevale o in altri momenti, di trovarsi all'interno di una festa tradizionale e magari venire coinvolti in un ballo. Ciò che però è di grande interesse è la comunione tra le tante cene organizzati da ristoranti ed osterie d'Oltrepò, con la musica tradizionale suonata dai cantori delle Quattro Province. Tutta l'attività musicale non si svolgeva solo nelle osterie, ma gli ambienti naturali dove si poteva e si voleva cantare erano i campi, le vigne durante la vendemmia e la pigiatura dei grappoli, impregnando l'aria di profumi di mosto e di canti popolari, molto spesso intonate dalle donne; oggi purtroppo si sente solo il rumore assordante del trattore, forse per fortuna, ma sicuramente si è perso il canto che era anche motivo di aggregazione. Parliamo poi di risaie, più tipiche della Lomellina, che ha raccolto anche le storie di tanti film famosi, dove il ballo e il canto erano la colonna sonora. Particolare importanza hanno avuto i cantastorie che, con semplici strumenti tradizionali e la grandissima capacità di attirare, durante le feste e le fiere di paese, tra storie vere e leggende, tantissima gente che ascoltava con estrema ammirazione. Citiamo un certo Callegari, capostipite della tradizione dei cantastorie, che ha avuto anche un riconosciuto successo nel panorama musicale italiano. Citiamo inoltre altri gruppi che hanno mantenuto e che mantengono degnamente la cultura musicale delle quattro province, partendo dai più antichi come i Caballeros, I Canterini del Sentiero del Sale, fino ai Colleri u canta, le Voce del Lesima, I Vecchi di Marsaglia, gli Amici della Valle Staffora, il coro Comolpa. Canzoni come la Povera Donna, Galena Grisa, Draghino, la Giga, Richèta Richetina, Monferrina, La Bionda di Voghera e tante altre ancora, hanno fatto la storia della tradizione musicale delle Quattro Province. Canzoni che si tramutano in altrettante danze che portano lo steso nome. Sono esperienze interessanti soprattutto perché non seguono l'onnipresente logica dello spettacolo, ma nascono semplicemente dalle abitudini e dal gusto degli abitanti, coinvolgendo in una sana dimensione sociale sia anziani che giovani. Una tradizione popolare che risale a tempi lontani, quando l'osteria erano il fulcro degli incontri tra i paesani, per fare festa, discutere e cantare i canti popolari tradizionali e di montagna che quasi sempre nei loro testi riportano storie d'amore, di guerra, di lavoro e di sofferenza, ma spesso di gioia….. la musica come la vita. La musica tradizionale non si ferma solo in Oltrepò Pavese ma alcuni dei nostri più accreditati artisti si spingono nei più svariati festival di msusica tradizionale e folkloristica d'Europa e mondiali, e con discreto successo. Credo che nella musica e nella danza della nostra tradizione ci sia il motivo per tanti giovani per recuperare il nostro territorio.