La rosa dei venti
Un viaggio in bicicletta

TIPOLOGIE di mountain bike
GEOMETRIE
SOSPENSIONI
COMPONENTI critici
FRENI a DISCO
CATEGORIE

 

TIPOLOGIE di mountain bike

IN FUNZIONE DEL TELAIO
RIGIDA: priva di sospensioni sia all'anteriore che al posteriore.
FRONT (front-suspension/hardtail): priva di sospensione posteriore ma provvista di una forcella ammortizzata anteriore.
SOFT-TAIL: con forcella ammortizzata ed una sospensione posteriore di corsa limitata a 25/30 mm che sfrutta l'elasticità dei foderi bassi privi però di fulcri. La Cannondale Scalpel con ruote da 26" offre invece fino a 100 mm di corsa a seconda della versione.
FULL: (biammortizzata, o full-suspended/full-suspension): provvista di sospensioni sia anteriormente che posteriormente.

IN FUNZIONE DELLE RUOTE
(N.B.: la misurazione del diametro è riferita all'insieme costituito dal cerchio ed dal copertone) Standard o 26" o 26er: con ruote di diametro invariato rispetto alle originali e pari a 26 pollici. Sono ancora le preferite per un utilizzo in ambito tra all-mountain e DH.
29" o 2ger: con ruote aventi diametro maggiorato a 29 pollici. Sono le più convenienti per una front e gradite da molti per una trailbike più classica. Tentano di guadagnarsi uno spazio in ambito all-mountain, ma vanno mostrando alcune limitazioni intrinseche nel loro formato.
650B o 27.5": di più recente ingresso, hanno diametro intermedio tra le misure di 26" e 29" e si prefiggono di coniugare i vantaggi di entrambi i formati, ma non i limiti. Per il momento soffrono purtroppo ancora di una ridotta disponibilità di componentistica dedicata.
Miste: con ruote di diametro differente tra l'anteriore (generalmente superiore) ed il posteriore.

GEOMETRIE
TAGLIA (Size): riferita ad una misurazione della tubazione piantone (quella nella quale si inserisce il reggisella) per la quale non esiste uno standard comune ad ogni costruttore. Suggeriamo quindi di considerare sempre anche l'orizzontale virtuale, mentre tra i criteri in uso citiamo (con riferimento diretto agli incroci degli assi nel disegno tecnico):
Centro/Centro reale (Seat Tube, Center-to-Center)
Centro/Fine (Seat Tube, Center-to-End)
Centro/Centro virtuale (Virtual/Effective Seat Tube)
Tubazione ORIZZONTALE Virtuale
(Horizontal/Virtual/Effeetive Top Tube) = misura dall'incrocio dell'asse di sterzo con l'asse della tubazione orizzontale fino all'asse del tubo piantone e/o reggisella con misurazione rilevata orizzontalmente. Non ha senso in effetti considerare la lunghezza reale (Actual) di questa tubazione, in quanto legata alla sua inclinazione (sloping).
Tubazione STERZO (Head Tube): accoglie il cannotto forcella e la sua inclinazione modifica il comportamento della bici in quanto varia l'avancorsa (influenzata anche dal rake). La sua lunghezza influenza l'altezza dell'avantreno ma attenzione che rispetto al passato le serie sterzo attuali sono quasi sempre inserite nella tubazione stessa, con una riduzione degli ingombri effettivi.
CARRO (Rear-End) e/o FODERI BASSI (Chainstays): il primo indica l'insieme dei foderi bassi ed alti, oppure il forcellone tipico di alcune costruzioni a fulcro singolo, ma al tempo stesso (come per i secondi) anche la distanza tra gli assi del movimento centrale e del mozzo posteriore. A pari dimensionamento dei foderi, un carro più corto è più performante in termini di rigidezza, ma più critico negli incroci catena e più in difficoltà sul ripido in salita, specialmente per le taglie più grandi.
Altezza MOVIMENTO CENTRALE (Bottom Braehet Height):
distanza da terra dell'asse del movimento centrale. Se ridotta rende la mtb più guidabile ma a rischio d'urto di pedivelle, pedali e corone con eventuali ostacoli sul fondo. Ci sono telai che permettono di regolarla intervenendo sugli attacchi dell'ammortizzatore, oppure sostituendo i forcellini del carro, e la tendenza di questi anni è a favore di un certo abbassamento. Attenzione che invece alcuni produttori non indicano questa misurazione ma quella del DROP (7b), che altro non è che la distanza (positiva o negativa, attenzione) dell'asse del movimento centrale dalla retta che congiunge gli assi delle ruote. Retta che in una 26er si trova a circa 33 cm dal suolo ed in una 2ger a circa 37 cm.
STANDOVER: indica la distanza tra la parte superiore della tubazione orizzontale ed il terreno. Regola vorrebbe che venisse misurata a metà della tubazione stessa, cosa che non avviene però sempre e va verificata di volta in volta, se possibile.
AVANZAMENTO FORCELLINI Forcella (Rake): indica la quota di avanzamento dell'asse del mozzo anteriore rispetto al prolungamento dell'asse del cannotto forcella (ortogonalmente ad esso) ed influenza il valore di avancorsa finale.
AVANCORSA (Trail): distanza tra l'incrocio della verticale passante per l'asse del mozzo anteriore sul terreno e l'i~crocio del prolungamento dell'asse di sterzo (sempre con il terreno). E un valore determinante la risposta di guida del mezzo e va confrontato anche con la misura del PASSO (wheelbase, 11). Angoli più verticali dello sterzo e avanzamenti forcellini (ralee) più marcati ne riducono il valore e favoriscono la facilità e la prontezza di guida del mezzo a velocità ridotte (per questo motivo ci sono forcelle abbassabili in salita, che verticalizzano l'angolo di sterzo) a discapito però della stabilità a quelle più alte e della capacità di assorbimento degli ostacoli da parte della forcella. Viceversa, angoli più orizzontali favoriscono la stabilità sul veloce, a discapito della prontezza ai comandi di guida.

SOSPENSIONI

SAG: misura l'affondamento dell'unità ammortizzante con il biker in sella ed è utilizzato per la primissima taratura. Generalmente è quotato in una percentuale variabile tra 1'8 ed il 35 % per l'ammortizzatore e tra il 20 ed il 25 % (più di rado fino al 30 %) per la forcella, calcolati rispetto alla corsa effettiva.
HORST-LINK: schema di sospensione brevettato da Specialized (FSR) negli USA ed in uso nei sistemi con un carro a parallelogramma articolato anche con un fulcro secondario posteriore situato davanti ai forcellini (solidali ai foderi superiori) ed al di sotto della retta che congiunge gli assi del movimento centrale e del mozzo posteriore. Il suo utilizzo consente una costruzione potenzialmente capace di garantire il lavoro della sospensione svincolato dalle forze indotte dalla frenata e dalla pedalata.
DUAL-LINK: schema di sospensione avente il carro in un pezzo unico articolato su corti braccetti superiori ed inferiori. Di norma i superiori (spesso dei bilancieri) attuano l'ammortizzatore.
VPP/DW-LINK/MAESTRO/ecc.: ci sono ormai infinite variazioni sul tema Dual-Linh, ma l'obiettivo di tutte è quello di ottenere quanto sostanzialmente garantito dai disegni a parallelogramma dotati di Horst-Linle, con in più una risposta in pedalata superiore ed una guida esaltata da una rigidezza strutturale generalmente più elevata.
FULCRO SINGOLO (Single Pivot): schema di sospensione nel quale tra il mozzo posteriore ed il fulcro dei foderi bassi (oppure del forcellone) sul triangolo principale non siano presenti altri fulcri, nonostante l'eventuale utilizzo di foderi superiori (ovviamente non con i forcelloni) e di altre articolazioni nel cinematismo (braccetti o bilancieri, swing-linhs o rocher-arms).
PIATTAFORMA STABILE di pedalata (Stable Platfonn): sistema di frenatura idraulica in compressione sviluppato con l'intento di frenare le sollecitazioni della sospensione indotte dalla pedalata.
SQUAT/BOB/BOBBING: affondamento della sospensione all'atto della spinta sui pedali che determina una certa oscillazione ritmica (bobbing), causa di una parziale dissipazione di energia in pedalata.
BRAKE-JACK: inibizione del lavoro della sospensione posteriore agendo sul freno posteriore.
RATE: rapporto tra la corsa della ruota posteriore e la compressione dell'ammortizzatore in una sospensione posteriore, con un valore che i costruttori più raffinati fanno variare con continuità nell'arco dell'escursione, tarando così finemente la risposta del sistema. Se la variazione è in diminuzione viene identificata come Falling Rate e se in aumento come Risin<q Rate.
VALVOLA INERZIALE (Brain/Terralogic): idrauliche di controllo delle unità ammortizzanti dotate di un sistema che chiude in modo totale la frena tura in compressione in assenza di sollecitazioni che provengano direttamente dalle ruote, distinguendo pertanto tra quelle dovute agli urti e quelle indotte dalla pedalata. Offre un ciclo di apertura e chiusura dell'idraulica continuo ed automatico, nonché tarabile nella sensibilità di risposta.

COMPONENTI critici

COPERTONI (Tyres/Tires): nonostante tentativi più o meno isolati (il più lodevole è quello di WTB con il GMS) non esiste purtroppo uno standard di misurazione universale che distingua la sezione della carcassa dall'ingombro in larghezza della tassellatura. In mancanza di ciò l'indicazione in pollici (per esempio 2.35") è riferita soltanto al generico ingombro e può essere comune a gomme invece molto diverse nell'effettiva sezione della carcassa.
SERIE STERZO (Headset): gli standard attuali sono sempre più diversificati e vanno pertanto verificati con cura in funzione dei seguenti riferimenti:
Tradizionale: con calotte inserite per interferenza nel telaio.
Diametro interno del tubo sterzo 33,95 mm (1-1/8") 049,6
mm (1.5").
Integrata: con cuscinetti che alloggiano su sedi ricavate nel tubo sterzo di diametro interno 41,2 mm (1-1/8") o 52,1 mm (1.5").

Semi-Integrata/Zero-Stach: con i cuscinetti contenuti in calotte che spariscono (trattenute da un basso spallamento esterno) all'interno del telaio, inserite J.ler interferenza.
Diametro interno tubo sterzo 44 mm (1-1/8") o 55,95 (1.5").
Conica/Tapered: 1.5" inferiormente e 1-1/8" superiormente (1-1/4" in alcune Giant), anche di tipologia mista.
PERNO PASSANTE (Thru-Axle): perno fornito dal costruttore della forcella o del telaio. Ha un diametro maggiorato rispetto allo standard e pari a 15 o 20 mm all'anteriore, anziché 9 mm, e 12 mm al posteriore, anziché lO mm. Richiede mozzi, forcelle e/o telai appositamente dedicati (o convertibili).
MOZZO POSTERIORE (Rear Hub) 142, 150 o 165 mm: battuta maggiorata rispetto allo standard di 135 mm. Attenzione che con le battute da 150 o 165 mm il carro potrebbe risultare asimmetrico e necessitare di un montaggio ruota che ne tenga conto, ma anche che il mozzo da 142 x 12 mm è proposto con standard diversi tra loro (Shimano, Syntace, ecc.) nell'accoppiamento con i forcellini telaio.

FRENI a DISCO

SPURGO freno idraulico (Bleeding): intervento di manutenzione periodicamente necessario in quanto l'olio idraulico assorbe nel tempo umidità la quale, per effetto del calore generato dalla frenata, può evaporare creando una certa spugnosità di risposta alla leva, se non arrivare al cosiddetto "Vapor-Locle" che inibisce totalmente il funzionamento del freno.
FADING: riduzione progressiva della capacità frenante a causa di surriscaldamento da utilizzi intensi e prolungati.
MESCOLA PASTIGLIE freno a disco (disc brahe pads compound) determinata sia dal legante che soprattutto dalla quantità di metallo presente in ogni tipologia:
Sinterizzata Metallica (Sintered/Metallic) = la più performante a caldo e longeva, ma anche la più costosa, soggetta ad eventuali rumorosità ed aggressiva sia sul disco (non trItti compatibili) che nel riscaldamento dell'olio idraulico.
Organica (Organic!Resin) = la più morbida e modulabilE; in frenata, anche se meno performante a caldo e nel bagnato. E preferita inoltre per silenziosità e costo inferiore.
Semimetallica (Semimetallic) = una via di mezzo tra le precedenti, pure nel prezzo.
Mista = propone più mescole nella stessa pastiglia, poste in aree comunque adiacenti tra loro, alla ricerca del compromesso ideale.
INT'L STD.: se riferito all'attacco della pinza freno identifica la sua tipologia di montaggio ed è riconoscibile per la presenza (sul telaio o sulla forcella) di due fori non filettati e con assi perpendicolari al piano ruota (interasse 51 mm). Se riferito al disco, o al mozzo, identifica invece il fissaggio del disco al mozzo stesso, realizzato mediante 6 viti.
POST MOUNT: riferito all'attacco della pinza e riconoscibile per la presenza (sul telaio o sulla forcella) di due fori filettati (interasse 74 mm) paralleli al piano ruota.
CENTERLOCK: indica il fissaggio del disco al mozzo mediante ghiera filettata.

CATEGORIE di mtb in funzione dell'utilizzo

CROSS-COUNTRY: front e full-suspended dotate di escursioni fino a 100 mm ed utilizzate su percorsi in genere scorrevoli o moderatamente tecnici. Le geometrie sono studiate per una massima prontezza di guida, che però per un normale escursionista potrebbe essere anche troppo elevata, ed una posizione in sella abbastanza allungata. La superiore attenzione al contenimento dei pesi ed alla scorrevolezza delle gomme va in genere a discapito dei margini di sicurezza e del comfort.
MARATHON e GRANFONDO: evoluzione del cross-country con distanze più elevate e quindi praticate con front (preferite le 2ger) o full-suspended dotate di escursioni intorno a 100/120 mm ed assetti meno allungati e nervosi.
TRAILBlKE/TRAILRIDE: categoria regina del mercato e composta da full-suspended con escursioni tra 120 e 140 mm, così come da 2ger front da 100 mm (per chi predilige un mezzo più racing) o 2ger full con corse da 90/110 mm (massimo 130 mm). Posizione di guida, geometrie e componenti favoriscono il comfort ed il controllo del mezzo.
ALL-MOUNTAIN ed ENDURO: full-suspended che forniscono il massimo delle prestazioni in discesa per una mtb ancora ben pedalabile in salita e pertanto utilizzate come trailbike spinte per l'esplorazione dei sentieri più tecnici. Hanno escursioni generalmente tra 140 e 160 mm, sebbene alcuni modelli si spingano anche fino a 180 mm.
FREERIDE (anche Blach-Dia.mond): mtb pensate per un massimo divertimento in discesa indipendentemente dalla velocità pura. Si tratta pertanto di mezzi ormai adatti al massimo a brevissime salite, mentre i telai e la componentistica sono molto robusti e gli assetti studiati per un compromesso ideale tra stabilità in velocità (e nel ripido) e re attività di guida (viste le ridotte andature di certi passaggi). Le escursioni ammortizzate si collocano intorno ai 170-200 mm. Diversamente dal downhill, i percorsi da freeride sono in genere sia più scorrevoli nel fondo e nel ritmo (piùflow), sia particolarmente ricchi di rampe, salti, berms (paraboliche su terra battuta) e wall (paraboliche in legno).
NORTH-SHORE: mtb adatte ad un utilizzo freeride estremo evolutosi gradualmente con l'utilizzo spinto di rampe, passerelle sopraelevate, salti, drop ed ostacoli particolarmente importanti d'ogni genere e sia artificiali che naturali, nonché tipici dell'area lungo la costa del British Columbia canadese dalla quale prende il nome la disciplina stessa.
DOWNHILL: mezzi solo e soltanto da discesa e che se una volta non guardavano assolutamente al peso, ora la tendenza si è invertita a favore della massima agilità nella guida e prontezza di accelerazione, con valori che ormai si stanno spostando verso i 16 kg delle versioni più leggere. Le escursioni ammortizzate più diffuse in quest'ambito sono in genere intorno a 200 mm, ma arrivano anche a 254 mm. Diversamente dal freeride, i percorsi da downhill presentano in genere fondi più insidiosi ed impegnativi, tra rocce, radici e cambi di pendenza.
DIRT JUMPING/URBAN/STREET/SLOPESTYLE: biciclette adatte ad evoluzioni acrobatiche che a seconda della specifica applicazione sono praticate su fondi terrosi artificialmente preparati, rampe, shate-parh o direttamente in ambito urbano. Sono quindi molto robuste e spesso anche single-speed o BMX, dal quale queste discipline hanno in effetti avuto origine. La forcella ammortizzata, se presente, ha in genere una corsa di 100 mm, ma può arrivare fino a 150 mm. Nello Slopestyle si utilizzano anche full da freeride ridotte nelle corse a circa 130/150 mm.
PUMP-TRACK: non esiste ancora un mezzo specifico (la disciplina sta diffondendosi principalmente in questi ultimi anni), ma i più adatti ad avanzare "pompando" (senza pedalare quindi) sul percorso sono quelli della categoria precedente.