La rosa dei venti
Un viaggio in bicicletta

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Valle Staffora ed i suoi affluenti
La valle è interamente nell'Oltrepò Pavese ed è attraversata dal torrente Staffora, che nasce dalle pendici del Monte Chiappo, dalla Fontana di San Giacomo, 1343 mslm, luogo che si trova appena sopra Pian del Poggio. La fonte più alta poi, dalle informazioni raccolte dagli abitanti, si trova poco distante dai tralicci della seggiovia che collega Pian del Poggio al Monte Chiappo, nelle mappe IGM viene chiamata la fontana del Convento, segno che in queste zone, ora piste da sci, si trovava un convento, luogo di passaggio dei pellegrini, alcuni sassi posti sui prati verdi fanno pensare a questa notizia. La valle come altre di queste zone (es. la Val Curone) è stata una grande via di comunicazione per lo scambio delle merci con i paesi Liguri comunemente chiamate "Vie del Sale" Il torrente bagna alcuni paesi di importanza quali, partendo da Nord, Voghera, Rivanazzano, Salice Terme, Godiasco, Bagnaria, Varzi, e nella parte alta della valle citiamo paesi quali, Casanova Staffora e Pianostano che citiamo già nei paragrafi delle zone di divisione. Il centro più importante e caratteristico della alta Staffora è senza dubbio Varzi, vero cuore della valle e punto di incontro di tante strade di comunicazione con le altre valli vicine quali la Val Curone, la Val Tidone, la Valle Trebbia e naturalmente Voghera. Un tempo Varzi comunicava con Voghera per mezzo della ferrovia che purtroppo è stata smantellata e sostituita dai mezzi su ruota che hanno levato una parte caratteristica che era legata alla Valle; ora ne possiamo notare il terrapieno usato dai mezzi agricoli e da qualche amante della bicicletta e niente più anche se c'è un progetto che vuole riutilizzare gli spazi lasciate dalle strade ferrate per trasformarla in una ciclabile che da Varzi vuole unire Milano. Il borgo di Varzi è molto caratteristico con i portici, le innumerevoli torri tra cui la "Soprana" e la "Sottana" e le chiese caratteristiche dei "Bianchi" e dei "Rossi" e all'inizio citiamo la Chiesa Romanica dei Cappuccini, ma tutto il borgo è di notevole bellezza e meta continua di visitatori. Per non parlare poi di quella specialità gastronomica molto conosciuta che è garantita dalla D.O.C.: il salame. La valle si può dividere in tre zone: la parte bassa da Voghera fino a Godiasco, la media valle fino a Varzi e Casanova Staffora dove inizia a stringersi la valle e a confluire molti fossi e rii fino a Pianostano che prosegue innalzandosi fino alle sue fonti alle pendici del Monte Chiappo dalla fontana di San Giacomo poco sopra l'abitato di Casale Staffora. Il torrente viene alimentato da due torrenti di importanza quali il torrente Ardivestra e dal torrente Nizza che attraversano le valli omonime che si gettano nello Staffora nella sua parte mediana divisa dalla Val Curone dalle conformazioni rocciose del Monte Vallassa. Dobbiamo ricordare di importanza storica alcuni tra le più preziose costruzioni di interesse artistico quali il castello di Oramala da poco restaurato e di proprietà privata, e l'abbazia si Sant'Alberto di Butrio, poi, condivisa con la Valle Curone, il Castello di Pozzol Groppo anch'esso di proprietà privata.

Affluenti Principale di sinistra: Torrente Lella, Torrente Semola.
Affluenti Principale di destra: Torrente Montagnola, Torrente Aronchio, Torrente Reganzo, Torrente Crenna, Torrente Nizza, Torrente Ardivestra, Torrente Rile.

Valle del Torrente Lella
Il torrente Lella nasce dal Bric Alvaia quasi quasi alle pendici del Piano della Mora, punto panoramico poco sotto il Monte Boglelio. Versa le sue acque nello Staffora nei pressi di Varzi dopo aver ricevuto, le acque del Rio Orfarone, del Rio San Pietro, del Rio Val Crosa, del Torrente Bergamo e del Rio Fornace. Le sue acque bagnano i paesi di Cella e di Nivione (Fontana e San Michele) e si getta nel torrente Staffora nei pressi di Varzi.
Torrente Semola
Piccolo torrente che nasce dal gruppo del Monte Vallassa e bagna l'abitato di San Ponzo Semola. Non di grossa importanza paesaggistica ma senza dubbio da ricordare se non altro perchè costeggia strada di acceso alle le Grotte di San Ponzo, luogo di interesse notevole per tutto l'Oltrepò Pavese, per le sue Grotte, per la rilevanza archeologica visto che siamo nelle più strette vicinanze delle Monte Vallassa, noto per il sito archeologico, accessibile da un sentiero molto frequentato anche dai"bikers" della zona
Valle del Montagnola
Il Torrente Montagnola nasce nei pressi della fontana della Bonifica, posta nel Piano della Faggeta, luogo incantevole per escursioni a piedi ed in bicicletta, attraversa la strada che porta a Pregola e la strada che porta al Passo del Brallo, per entrare definitivamente nel suo alveo che lo conduce nel torrente Staffora nei pressi di Fego. Il torrente vieni qui attraversato più volte da un sentiero molto frequentato che proviene da Bralello, si avvicina al Molino dei Cognassi, e dopo attraversamenti e guadi si porta definitivamente al suo arrivo. Raccoglie le acque del Fosso delle Cascine, e del Fosso di Casone.
Valle dell'Aronchio
torrente famoso per una battaglia sanguinosa combattuta dai nostri partigiani durante la resistenza nell'ultima parte del secondo conflitto mondiale. E' composto da molti fossi che nascono dalle pendici della Costa d'Alpe che affluiscono nella valletta sottostante Menconico. Iniziail suo percorso con il nome di Fosso del Prete, diventando poi il Rio della Vallata, passando vicino a Carrobiolo e Menconico, riceve le acque del Rio Fondega (fontana di acque notevolmente pure), del Rio Carpeneto, del Fosso Chiappetta poi Fosso del maiolo, del Fosso del Sorri poi Fosso di Collegio, per prendere definitivamente il suo nome, gettandosi poi nel torrente Staffora nei pressi di Carro, non prima di ricevere le acque del Rio Ruscello proveniente da Montemartino

Torrente Reganzo
Nasce tra Santa Cristina e il Colle della Crocetta, si incunea nella valletta sottostante il paese di Bognassi, passare sotto le strada al bivio delle due strade per i Passi del Penice e del Brallo, per gettarsi nello Staffora nelle vicinanze dello sbocco del Rio di Monteforte.
Torrente Crenna
Attraversa luoghi molto interessanti dal punto di vista paesaggistica e di sicuro interesse per i visitatori "armati" di macchina fotografica, sebbene si possa percorerre non con qualche difficoltà dovendo percorrerlo direttamente sul suo letto, soprattutto nella prima parte del suo percorso partendo dal Monte dei Coppini; si può fare anche un sentiero più facile partendo da Villetta, sotto casa Panzini, nei pressi dell'Eremo di sant'Alberto di Butrio,  per incrociarsi  sul letto del rio e proseguire fino ad una deviazione per Sagliano nel punto dove si incontrano alcune vasca di raccolta acqua. Il torrente si getta tra le sponde che compongono gli orridi del Monte Sgarala, passare nelle vicinanze del paese abbandonato di Altrecase (il paese nuovo è stato ricostruito pià in basso), e gettarsi nel Torrente Staffora a Ponte Crenna.
Valle del  Nizza
Il torrente Nizza nasce nella valletta tra i monti Cucco e Bruno. Uscendo dalla stretta valletta incontra e riceve le acque delle sorgenti solforose nei pressi di Sant'Albano.  Da qui la valle Nizza si allarga ed incontra i paesi di Casa Schiavo e Nizza, riceve le acque comuni del Rio Magaglia e del rio del Fungo, recupera le acque del Rio Begna che nasce sotto l'Eremo di Sant'Alberto di Butrio, esattamente sotto il Monte dei Coppini, prende poi le acque del Rio Sbessano prima di arrivare a Ponte Nizza dove si getta nel torrente Staffora.
Valle dell'Ardivestra
Il torrente nasce appena sotto la strada che collega Calghera e Cà d'Agosto, ricevendo quasi subito le acque del Rio delle Pende, e del Fosso della Fega, arriva a Molino della Signora ricevendo le acque del Fosso Annega L'Asino, del Fosso delle Roncaie, e del Rio Legra. Nei pressi di Molino della Signora riceve le acque del Fosso Annega l'Asino e, più avanti, le acque del Rio del Tizzone del Rio Albaredo,  e del Rio Caragonzo arrivano prima di incontrare il primo paese di una certa importanza, Montesegale, dove forma una ampia curva prima di ricevere le acque del Rio della Valle ed arrivare a Godiasco, dove si getta nel Torrente Staffora.
Valle del Rile di Retorbido
Nasce sotto Rocca Susella dalle creste del Monte Lupo, percorre tutta la Valle omonima, parallela alla strada asfaltata che da Retorbido porta a Rocca Susella. A Retorbido subisce un incanalamento artificiale che lo porta a gettarsi nelle acque del torrente Staffora nei pressi dell'aeroporto di Rivanazzano. Nei pressi di Retorbido riceve le acque solforose, magnesiche e ferruginose delle Fonti di Retorbido, molto rinomate in Oltrepò Pavese, legate alla presenza di gesso, molto importante per queste zone perchè molte di queste sorgenti sono state sfruttate per le loro proprietà terapeutiche, tanto che due Terme, quella di Rivanazzano e Salice Terme, hanno creato sulle fonti un importante punto di cure termali.

Affluenti minori del torrente Staffora
Rio Reponte Superiore
Nasce ad est del Monte Cucco, attraversa l'abitato di Varzi per gettarsi nello Staffora.
Rio Reponte Inferiore
Nasce ad ovest del Monte Cucco, getta nella stretta valletta proveniente da Mossago per gettarsi nello Staffora sempre attraversando Varzi
Rio della Cagnassa poi Fosso di Giacinto,
proveniente dalle pendici del Monte Rotondo.
Rio della Maressassa con il Fosso del Campo e poi Rio Maiassa,
provenienti dalle coste sovrastanti Negruzzo; il Mulino di Negruzzo usava le loro acque.
Fosso del Segasso
proveniente dalle rive del Monte Bagnolo; il Mulino del lago usava le sue acque.
Fosso della Scabbia
nasce dalle pendici del Piano della Mora, passa nelle vicinanze del Santuario della Madonna del Bocco e consegna le sue acque al torrente Staffora nei pressi di Casanova.
Fosso di Cignolo
nasce nel bosco sottostante il Piano della Mora, passa tra Casanova e Cignolo e si getta anch'esso nei pressi di Casanova. Il Molino Pellegro riceve le sue acque, punto importante in Oltrepò per il restauuro effettuato e per l'inserimento all'interno del museo, che ci consegna le macchine ancora in ottimo stato e per una moltitudine di attrezzi ed oggetti di valore storico.
Fosso di Castellaro poi Fosso di Bosmenso
nasce dalle pendici meridionali del Piano della Mora, viene prima chiamato Fosso di Castellaro, dirigendosi poi verso Bosmenso prendendo il suo nome, si getta poi nello Staffora nei pressi di Bosmenso inferiore.
Fosso di Valle Scura e di Vendemiassi
Ai più il nome di valle Scura non dice molto, ma conserva un valore storico perchè proveniente dalla Cima di Valle Scura che sembra sia stato un Convento, punto focale del passaggio dei pellegrini diretti a Bobbio segno di una variante della Via Francigena in valle Staffora. Nasce nei pressi della Capanna del Ciabattino, unendosi poi sotto le sponde di Massinigo con il Fosso di Vendemiassi (chimandosi Fosso del Turbio) , per gettarsi nello Staffora nei pressi di Casanova
Rio Monteforte
di modeste dimensioni ma noto soprattutto perchè nelle vicinanze scorre un sentiero molto famoso da queste parti per essere molto tecnico le moto da cross, ma soprattutto per le mountain-bike. Si getta nello Staffora nei pressi di Varzi
Rio Lazzuola
Nasce nei pressi Oramala nei pressi di Cascina Valberta, bagna Celletta scorrendo a fianco di un sentiero che porta al Castello di Oramala, prosegue costeggiando una strada larga in ghiaia sotto la Costa del Gerbone molto rilassante e facile da percorere a piedi , per poi gettarsi nel torrente Staffora nei pressi di Varzi
Rio Massone
Nasce tra il Monte Sgarala e Monte Succo, alle pendici della Costa della Mula, molto interessante per gli amanti del trekking e della mountain bike, per il suo sbocco in un ambiente panoramico immerso tra gli orridi sovrastanti Bagnaria. Si getta nel torrente Staffora in località Casa Massone.
Rio Brugi, Rio della Crocetta e Rio Piccoletto
Nascono tutti nei pressi del crinale che compone il confine con la Provincia di Alessandria, percorso dalla Via del Mare, sentiero importante per queste zone. Il Rio Brugi è affluente del Torrente Staffora tra casa Galeotti e Bagnaria, mentre il Rio della Crocetta prende le acque del Rio Piccoletto, unendosi nei pressi di Torretta,  e gettarsi  nello Staffora a Bagnaria.
Rio Spizzirò
Nasce nei pressi di Casa Nobile, e percorre la valletta sottostante  la Costa della Mula, che porta a bagnare le acque del torrente Staffora nei pressi di localià Spizzirò. Un sentiero parte da Vignola, e si incunea nella valletta dell Spizzirò passando tra orridi e strabiombi (un passaggio richiede massima attenzione su un pezzo di costone staccato) che prosegue poi verso l'Abazzia di Sant'Alberto di Butrio. Quest'ultimo tratto risulta molto facile e, attraversando boschi, passa dalla Cappella del Santo ed arriva sul piazzale della Abbazia.
Rio Fornace e Rio Scocconazzo
Di rilevanza modesta, affluenti dello Staffora tra Ponte Nizza e Cecima dove si getta anche il Torrente Nizza.
Rio Ca Garello
Nasce nei pressi di San Bartolomeo e scorre nella valletta dove appunto si trova Cascina Garello e si getta nello Staffora tra Rivanazzano e Salice Terme
Rio San Vito
Nasce dalle coste a sud del Monte Calcinera e consegna le sue acque vicino  a Casa Cucchi nei pressi di Cecima.
Rio di Cecima
Nasce nei pressi di Serra del Monte e si getta nello Staffora nei pressi di Cecima
Rio Buzza
Nasce dal Monte Calcinera nei pressi di Montegarzano, piccola località molto carina servita da un sentiero panoramico nei pressi del Monte Calcinera.

Le Valli dell'Oltrepò Orientale terra di vigneti

Valle del Luria ed i sui affluenti Valle del Torrente Luria
Nasce nei pressi di Casa Bertuccia nella conca che sovrasta i paesi di Murisasco e Garlazzolo da una parte e Mondondone dall'altra, . Questa zona è particolarmente interessata da sorgenti solforose, famosa è quella di Garlazzolo, da poco recuperata e ripulita la zona di accesso tramite un sentiero molto facile da percorrere. Si avvicina a Codevilla per poi percorrere un lungo tratto per gettarsi direttamente nel fiume Po, tra Pancarana e Bastida Pancarana. La confluenza degli affluenti è complessa ma facciamo ordine, partendo dalla foce alle sorgenti: appena dopo Porana riceve le acque del Rio Luria che, a sua volta nei pressi di Lungavilla, si divide nel Rio Brignolo e nel Rio Lurietta; quest'ultimo prende il nome di Rio Fossaingazzo. Il Torrente Brignolo a sua volta prende le acque dal Rile che scorre nella valletta di Mondondone nascendo dal Monte Lugano, noto in queste parti per essere una zona ricca di gessi. Poco più avanti il Torrente Brignolo prende le acque del rio Corbetto, che nasce nei pressi di Casareggioe diventa Rio Brignolo. Il Torrente Brignolo nasce sotto Sant'Antonino e percorre la restrizione sotto i Monti Marcellino e Musso, zone di Orridi, ben visibili percorrendo un sentiero che parte da Boffalora sopra Torrazza Coste.
La Valle del Torrente Coppa e dei suoi affluenti
Valle del Torrente Coppa
Uno dei più importanti torrenti d'Oltrepò Pavese, formato dall'unione, nei pressi di Borgo Priolo, dei due torrenti Ghiaia di Borgoratto e Ghiaia di Montalto Il torrente Ghiaia di Borgoratto nasce dal crinale della Costa Pelata e raccoglie le acque del Fosso di Zebedo, sotto Borgoratto Mormorolo e precisamente a Cà Braglia, raccoglie poi le acque del Torrente Ariale, nei pressi di Borgo Priolo, per poi formare la unione con il Ghiaia di Montalto, e raccogliere le acque dello Schizzola. L'ultimo affluente è il Rile di Casteggio che si unisce appunto nei pressi del paese. Si getta infine, dopo un lungo percorso nel Po, nei pressi di Bressana Bottarone.
Valle dello Schizzola
Il Torrente Schizzola, affluente di sinistra del Torrente Coppa (a sud di Montebello della Battaglia, nei pressi di Rivazza) da il nome alla Valle omonima, che ci porta fino alle sue sorgenti, alla restrizione ad arco della Valle, tra i paesi di Gravanago, Stefanago e Fortunago. Nei pressi di Case Nuove, appena sotto Schizzola, riceve le acque del torrente Lavaggio che si forma dal Fosso delle Cannelle, dal Rio Vallazza e dal Riale delle Fontanelle. La prima parte della valle corre lungo le zone gessifere, molto famose in Oltrepò perché hanno regalato sorgenti sulfuree che hanno permesso la creazione di punti termali come Rivanazzano Terme e Salice Terme. Risalendo lungo la strada asfaltata, che percorre il fondo valle, lo Schizzola riceve le acque del Rio Grevenzolo. Appena passato il paese di Pragate, lo Schizzola riceve le acque del Rio Fossone, le cui acque nascono (anche da sorgenti solfuree) alla restrizione della suggestiva valletta tra il Monte di Marcellino e il paese di Nebbiolo, sovrastato da quello che un tempo, ma visibile ancora oggi,  era un piccolo castello, di fronte alla vista delle verticali pareti argillose degli Orridi di Marcellino. La strada si porta sulla destra orografica attraversando il ponticello nella parte bassa del paese di Schizzola, alla vista della parte alta del piccolo paese, collegata da una strada sulla quale, alla seconda curva, si trova la sede della Associazione Oltre La Valle. Sulla nostra sinistra abbiamo passato il crinale che collega il Monte del Ronco e il Monte Morino, nei pressi di Arpesina, sul quale scorre un panoramico sentiero da percorrere sia a piedi che con le biciclette da montagna. Passato il ponticello lo Schizzola si incunea sempre di più nella valletta che diventa sempre più stretta fino alle sue sorgenti. Al ponticello successivo, nel punto in cui lo Schizzola innalza il suo percorso diventando poco più che un torrentello, la strada si divide percorrendo un ampio arco che sovrasta le pendici che danno vita alla Valle Schizzola. Proseguendo verso Gravanago sale sulla strada panoramica tra le Valli Ardivestra e la Valle Schizzola, fino a Polinago, dove incontra la provinciale tra Villa Cavalieri e Fortunago, procedendo ora verso Stefanago, sovrastato dall'imponente torre del castello omonimo si arriva a Biancanigi alla vista della bella parrocchiale di San Martino, continuando verso Arpesina, scendendo di nuovo al ponticello. La Valle Schizzola è caratterizzata da vigneti e frutteti che si alternano a boschi di castagno e robinie che nelle varie stagioni regalano colori e profumi inconfondibili. Gli amanti della fotografia e dell'escursionismo possono trovare qui molti spunti per godere della bellezza di questa valle. Il lavoro umile ma intenso dell'uomo regala il proprio prodotto ai visitatori e cerca di promuovere un'importante prodotto della frutticoltura locale attraverso la sagra delle ciliegia che si svolge tutti gli anni all'inizio del periodo estivo lungo la strada provinciale e direttamente nei cortili dei produttori. Tra esposizioni di prodotti locali: salumi, vini, formaggi, miele,  ciliegie e le ciambelle, qui chiamate "Brasadè", le tradizioni e la storia contadina emergono  maggiormente con l' esposizione di attrezzi contadini e di trattori d'epoca.
Valle del Ghiaia di Montalto
Il Torrente Ghiaia di Montalto nasce sotto il crinale tra Carmine e Bivio Carmine e trova, sotto Canevera, le acque del Fosso di Gonelin che proviene dalla valletta di destra tra Canavera e Cà del Matto, percorre la valle tra la Costa del Vento di Montalto Pavese e la Costa Pelata fino a Borgo Priolo dove si unisce al Ghiaia di Borgoratto per formare il Torrente Coppa
Valle del Ghiaia di Borgoratto
Il torrente Ghiaia di Borgoratto nasce dal crinale della Costa Pelata e raccoglie le acque del Fosso di Zebedo, sotto Borgoratto Mormorolo e precisamente a Cà Braglia, raccoglie poi le acque del Torrente Ariale, nei pressi di Borgo Priolo, per unirsi  al Ghiaia di Montalto, per formare il Torrente Coppa.
Valle dell'Ariale
La valletta non è lunga ma necessita di molta attenzione soprattutto paesaggio molto differente dalle altre valli, formando un ambiente ricco di spunti fotografici e naturalistici. Lasciando agli esperti di conformazioni rocciose e di geologia le considerazioni più tecniche, mi rivolgo a quelli non esperti come me, che però hanno spirito di osservazione, per poter dire che ci troviamo davanti ad un luogo direi lunare. Il torrente nasce nei pressi di Biancanigi in quell'anfiteatro dove, dal lato opposto, è sovrastato dall'imponente castello di Stefanago, e si getta nei pressi di Borgo Priolo, a casa Boatti,  nel Ghiaia di Borgoratto. La valletta  è molto stretta ed è costeggiata da due crinali attraversati da due sentieri molto panoramici, uno proveniente da Biancanigi e l'altro a fianco del Castello di Stefanago. L'accesso più indicato è dal  crinale proveniente dal castello di Stefanago, dove troviamo alcuni sentieri che scendono nella valletta. Quando si scende nel fondovalle attraverseremo alcuni sentieri che spesso vengono ripristinati o addirittura cambiati di percorso, questo perchè stiamo attraversando terre argillose che cambiano il loro aspetto seguendo la violenza delle pioggie. Due laghetti compongono il meraviglioso quadro della Valle. Divagando un poco ma restando nel tema sportivo e più precisamente legato alla "mountain bike" ho sempre pensato ad un posto molto interessante per un circuito chiuso, composto da molti su e giù, vera manna per i bikers; i due crinali sono una spettacolare vista per gli spettatori.
Valle del Rile di Casteggio
Il Rile di Casteggio si dirama nei  due tronconi delle due vallette che si uniscono sotto il Paese di Tronconero, arrivando alla sua sorgente posta sotto il Monte Ceresino, luogo incantevole dai panorami di assoluta bellezzza, soprattutto alla vista di San Biagio. Il Rile è stato citato come punto importante nelle battaglie d'Indipendenza di Montebello e di Casteggio. Si getta poi nel Torrente Coppa nei pressi di Casteggio
Valle del Torrente Gravenzolo
Nasce dai pendii del Monte Morino e corre parallelo alla Valle dell'Ariale, tra Ca Percivalle e Ca de Bergognoni, arrivato ala confluenza con la strada che collega Pragate a Borgo Priolo, prosegue verso Nord-ovest per gettarsi nello Scizzola a Pragate. Nei pressi di Casa Vescovo si trovano le ormai dismesse Cave segno di preponderanza del gesso dei terreni che compongono questa piccola valle.
Valle del Bardonezza
Il torrente Bardonezza nasce poco sotto Pizzofreddo nella valle dei Tristi, corre per quasi tutto il suo percorso, sul filo del confine pavese e piacentino e riceve le acque del Rio Marsinola e del Rio Rile che si uniscono prima di consegnare le loro acque. Il Rio Sparano è l'ultimo affluente prima di gettarsi nel Po tra Parpanese e Ripaldina. Il torrente corre nella omonima valletta sotto il crinale che da Pizzofreddo, porta a Torrone, a Rovescala dove viene attraversato da stupende carrarecce, per arrivare in un punto molto panoramico dominato dal paese di Mondonico.
Valle del Rio Marsinola
Il torrente Marsinola nasce sotto Torrone e scorre lungo la valletta parallela a quella del torrente Bardonezza, pasando sotto Scazzolino, tra i  meravigliosi vigneti di Rovescala, unirsi al Rio del Rile proveniente a sua volta dalla valletta parallela al Rio Marsinola, per gettarsi poi nel Badonezza sotto la collinetta molto suggestiva dove si trova Mondonico.
Siamo nel pieno splendore della produzione dei vini d'Oltrepò Pavese, crinali che fanno da sfondo alle strette valli, sono interamente coltivati a vite, in un intreccio di campi coltivati e di piccole stradine di accesso che, visti dall'alto, compongono un labirinto nel quale ci si può perdere. Nella realtà esistono numerose stradine bianche che alimentano le tante vallette laterali, alla stupenda vista  settembrina di vigne verdi e di grappoli, e in ottobre di colori tra il rossastro e il giallo, piccoli scorci da scoprire e conservare in qualche bella fotografia. Non possiamo dimenticare i paesi che compongono le valli e i suoi crinali, paesi dalla storia antica, intrecci di vita dei nobili nei castelli, torri, palazzi che hanno dato lustro a queste terre, ma anche di infaticabili contadini che hanno costruito, passo dopo passo, la vita di questa e delle valli limitrofe.
Rio Fontanone
Nasce proprio in località Fontanone nelle vicinanze di Montà Beccaria e percorre la valletta tra vigneti e campi coltivati, prima di comporre alcune anse tra il paesino Poggio Pelato e Bosnasco, dopo di che prende il nome di Rio Pizzarello e definitivamente Scolo Rile prima di entrare nel Po nei pressi di Arena Po. Bisogna però fare un passo indietro nella storia: , nella sua prima parte del corso, sulle mappe IGM, viene indicato il nome di Rio Sanguinolento, segno che forse qualcosa è accaduto, tanto tempo fà,  che ha dato alla storia pagine crude e sanguinose, poi cancellate dal tempo o forse dagli uomini che volevano dimenticare tanto che oggi nelle mappe CTR viene riportato il nome di Rio Fontanone. Che ci crediate o no ne prendiamo solo atto.
Rio Paolone
Nasce dalle colline sottostanti Montù Beccaria, e più avanti di Zenevredo, per gettarsi nelle acque del Po tra Arena Po e Portalbera, prendendo il nome di Scolo Rivalto.
Valle del Torrente Versa
I numerosi paesi della valle sono posizionati sui colli o sulle creste di  spartiacque tranne che per Santa Maria della Versa, posizionata in centro valle, e Stradella nel punto in cui la valle si allarga e prende la via per il fiume Po nei pressi di Portalbera. Il torrente scorre dapprima sotto le pendici del colle dove è posizionato Canevino, per poi, nei pressi di Versa, recuperare le acque del Rio Scarabelli e del Rio Pasqua che si uniscono sotto l'abitato di Volpara. Il Rio Goretta arriva nel Versa poco dopo, mentre il Rio Prà scorre tra Golferenzo e Soriasco e si immette nel versa poco più avanti di Chiappeto. Arriva a Santa Maria della Versa, che viene attraversata completamente, recuperando il Rio Rugolato.  A Begoglio arriva il più lungo dei suoi affluenti, il Torrente Versiggia, che nasce nei pressi di Cuccagna-Cerchiara e compone un ampio semicerchio prima di gettarsi nel Versa. Da Castana e Montescano arriva il Rio Rile, costeggiato da una strada bianca, incantevole per una passeggiata tra filari di viti. Da Vergombera arriva il rio omonimo, anch'esso costeggiato da una strada bianca, punto di osservazione per ottime fotografie. Componendo alcune anse arriva a Stradella e prosegue per la sua foce.
Valle Scuropasso
Lo Scuropasso nasce tra Canevino e Pometo e scorre parallela alla Valle Versa, con il quale condivide crinali e paesi in cresta, ma anche panorami tra vigneti e piccole stradine di accesso. Dopo aver recuperato il Rio Forcone e il Rio Volparola, scorre al cospetto di quello che era un castello imponente e dalla storia complessa che ha dato prosperità alla valle. Comune principale della valle è Rocca de Giorgi, che da il nome al castello, sebbene il municipio è a Vila Fornace, mentre la zona più importante del comune è individuabile nella villa dei Conti Giorgi Vistarino, imponente e ancora conservata in meraviglioso stato, tra l'altro molti tratti della valle e le strade di accesso sono di proprietà e non accessibili in Mountain Bike.....peccato!!! Passata Villa Fornace arriva il Rio Pernice, mentre a Campolungo arriva il Fosso Pezzola. Il paese di Lirio sovrasta il nostro passaggio sul fondo valle per arrivare a Scrozoletta dove il Fosso Mattasca, si immette nello Scuropasso. Dopo che lo Scuropasso compone alcune anse, siamo in dirittura di arrivo arrivando a Broni e gettarsi nel Po nei pressi del Ponte della Becca, non prima di aver ricevuto le acque del Rile di San Zeno
Valle del Rile di Verzate
Il Rile di Verzate nasce nei pressi di Montalto Pavese e percorre la stretta valle tra Mornico Losana e Oliva Gessi, recupera il Rio Zuso, che nasce nei pressi di Boffalora e Pietra De Giorgi, e prosegue il suo cammino più padano gettandosi nel Torrente Scuropasso, appena prima di entrare nel Po.
Valle del Rile San Zeno
Nalle sua prima parte di percorso è composto da due tronconi: Il Rio Morone e il Riale dei Boschi che compongono le due valle omonime, che culminano nel bacino che si compone tra Calvignano e Montalto Pavese. Alla confluenza dei ue Rii si entra in una valletta molto stretta sormontati dal paese di Gessi e da Oliva Gessi, alimentata da una comoda sterrata. La valletta è stato senza dubbio un punto storico di interesse naturalistico per la conformazione del terreno composta nella sua maggior parte da affioramenti di gesso che culminano nella fonte solforosa ancora funzionante seppur con una piccolo sorgente, chiamata fonte di Camarà . Nelle vicinanze la Grotta omonima, scavata nel gesso, un tempo punto di riferimento di speleologi.  Dopo aver passato Fumo e Robecco Pavese si getta nel Torrente Scuropasso.

La valle Tidone (Pavese) e i suoi affluenti
Formata dal torrente Tidone che nasce dal Monte Penice, corre tra la provincia di Pavia e quella di Piacenza, e sfocia nel Po. Nei pressi di Nibbiano si immerge nella diga artificiale denominata Lago di Trebecco. I paesi che vengono bagnati dal torrente sono Borgonovo, Caminata, Castel San Giovanni, Nibbiano, Pecorara, Pianello, Ziano.  La valle è composta da molte vallette laterali dal verde intenso, dove spiccano molti castelli e rocche, la più famosa è la Rocca d'Olgisio. Terra dalle tradizioni tipicamente piacentine fatta di salumi importanti come il culatello, ma anche di vini corposi ed dal profumo intenso., tra i quali spiccano l'Ortrugo e il Gutturnio. Affluente principale del Tidone è il torrente Tidoncello che si congiunge a Nibbiano. La valle è ricca di storia anche molto antica, lo dimostrano i molti ritrovamenti archeologici risalenti al periodo paleolitico ma, come tutti i paesi delle Quattro Province, è il medioevo che ha lasciato i segni più importanti, così spuntano i nomi già citati dei Sforza, Dal Verme, al fianco di molti altri di altrettanta importanza e al solito Monastero di Bobbio degli abati di San Colombano che hanno dato una sferzata produttiva non solo a  questi luoghi  E' nel corso di questo periodo che vengono costruiti numerosi fortilizi e castelli, a difesa del territorio. La parte Pavese del percorso, dopo aver costeggiato casa Matti (fontana in paese) incanala tre piccole Rii, il Fosso Borrone e il Rio delle Fontanelle che arrivano dalla valle tra il Monte Penice e Casa Matti, e il Rio dei Novelli che arriva dalle coste più a sud del Monte Alpe, prosegue a Romagnese dove recupera Il Rio dello Stivale, proveniente dalla Costa D'Alpe, e i due rami del Torrente Rivarolo, che bagna Casa Rocchi (da vedere la Fontana delle Madonnina). A Panigà arriva il Rio Bregni, mentre poco più avanti arriva il Fosso di Tovazza (diviso dalle sorgenti dal Fosso Marangon e dal Fosso di Creusa. Arrivo alla diga della Val Tidone (o Lago di Trebecco), dove recupera il suo affluente Pavese più importante, il Torrente Morcione, e i Fossi del Vago, delle Carrare e del Rio Molato che ha dato il nome alla Diga.
Valle del Rio Morcione
Il torrente Morcione nasce tra il Monte Calenzone e la Costa d'Alpe, scendendo vorticosamente tanto da creare in un punto le cascate del Morcione, visibili da un sentiero nei pressi di Torretta e Casa Fiori. Nella Valletta sottostante Zavattarello (servita da stradine asfaltate) recupera il Rio Torbida, proveniente dal Monte Bruno, il Torrente della Mola, anch'esso dal Monte Bruno, che si unisce al Fosso di Calghera, la cui sorgente è posizionata poco sotto il paese omonimo. Si getta definitivamente nel Tidone, nei pressi di Moline, paese di origini antiche.
Valle dell'Avagnone
Proseguendo dalla alta Valle Staffora troviamo, unico torrente in Provincia di Pavia, il Torrente Avagnone,  che se si getta nel Trebbia. Nasce dalla fontana dei Tori, appena sopra Feligara, in una zona ricca di fontane, raggiungibile da un sentiero abbastanza comodo. In questo tratto prende il nome di Fosso del Ghiaione,  scende poi in fondo alla  valletta stretta prendendo il nome di Avagnone, dominata in alto da una parte dai paesi di Feligara, Colleri, Collistano, Pratolungo, Lama e Rovaiolo, dall'altra dai paesi di Someglio, Cortevezzo, Corbesassi, e Ponti. Recupera le acque del Fosso dell'Allià e del Rio Castelletto prima di gettarsi nel Trebbia.

Valle Curone

Lasciata la bassa valle dove le acque si gettano nel Po, il primo paese che incontriamo entrando nella media valle è Volpedo terra di Pelizza da Volpedo dove possiamo ancora vedere la sua casa natia e possiamo ammirare ogni anno le sue preziose opere. Inizia qui la parte collinare della valle ricoperta di piantagioni di pesche, di vigneti dove si ricava il cortese dei colli tortonesi e del "timorasso" vino autoctono che sta ricevendo consensi non solo in queste zone, ma anche tra tutti gli amanti del buon vino. Proseguendo ci troviamo a Brignano Frascata dove il Castello sovrasta il paese facendo sponda con il castello di Pozzolgroppo. Proseguiamo ed arriviamo a San Sebastiano Curone sulla confluenza tra il torrente Museglia e il Curone e divide con Varzi la notorietà di queste zone collegandosi attraverso la provinciale che passa da Pareto. Da vedere il castello e come a Varzi l'oratorio dei Bianchi e l'oratorio dei Rossi. E' il centro indiscusso della valle e da qui partono molte strade di collegamento alle valli adiacenti, quali la Val Borbera e Sisola via Dernice, la Vale Staffora e l'alta Val Curone svoltando decisamente a sinistra verso Fabbrica Curone paesino ridente dove  la Valle si innalza più decisamente e le acque del Curone bagnano paesini di notevole bellezza quali Lunassi, Salogni e Bruggi.

Valle Borbera
Qualche anno fà ci spostammo nella Val Borbera e nelle sue valli laterali alla scoperta di nuovi sentieri e man mano che sperimentavamo ciò che era  a tavolino, ci  siamo resi conto di essere entrati in un rete di sentieri, e mulattiere bellissime. Bisogna fare una premessa, se esistono queste meravigliose vie è dovuto al fatto che le vie principali di accesso alle vallate sono di costruzione recente prima fra tutte la strada che porta alle Capanne di Cosola, e quindi diciamo che la "macchina asfaltatrice" qui corre più a rilento che dalle altre parti, anche se qualche segno di sterrate prossime all'asfaltatura sono già visibili, e non parliamo del nostro sconforto nel vedere quel meraviglioso single-treck che correva su e giù dalla cappella di San Fermo in cima alla Valle del torrente Cosorella fino al Monte Bossola passando dalla Cima dell'Erta: è stato trasformato in una larga mulattiera, bella lo stesso, ma la domanda è ..... perchè? Perchè questo desiderio di trasformare qualsiasi cosa basta rovinare un bel bosco?? Domande al quale chi ama la natura è difficile dare una risposta, speriamo che la devastazione termini. Lasciato questo sofogo, possiamo certamente dire che questa non solo è terra di belle strade, ma qui possiamo anche trovare delle meravisliose costruzioni dai contorni medioevali tra i quali  il Castello della Pietra di Vobbia, il Castello di Roccaforte, il Castello di Montessoro, la torre di Molo Borbera, il ponte di Zan, e poi la natura ci ha regalato le famose strette della Val Borbera dove il paesaggio per chi proviene dalla valli laterali è davvero straordinario entrando in una gola appunto stretta dove sul fondo corre il Borbera creando angoli suggestivi dove fanno capolino la Chiesa di Monteggio e la Chiesetta della Madonna di Rivarossa. Facendo un passo indietro però la costruzione più rappresentativa ed in buono stato, di queste zone è senza dubbio il castello della Pietra di Vobbia, raggiungile solo da un sentiero che in pochi minuti ci porta alle sue pendici e non appena usciti dal bosco sarete sicuramente senza fiato e la domanda che tutti si sono fatti è ..... "ma come avranno fatto a costruire questo castello??? In effetti guardando anche solo nella foto ci possiamo rendere conto che anche a quei tempi l'ingegneria e la fantasia degli uomini era davvero sviluppata, ciò che importa è che la storia ci ha consegnato qualcosa di unico.  I paesi : Vignole Borbera, Borghetto Borbera, Cantalupo Ligure, Rocchetta Ligure, Albera Ligure, Cabella Ligure, così come altri di queste zone, dimostrano nei loro nomi l'influenza marcata genovese.

Valle Trebbia
E' sicuramente la vallata piu' importante dal punto di vista storico e geografico delle Quattro Province. Il fiume Trebbia, che nasce dalle pendici del Monte Prela', dopo circa 110 km di curve e anse confluisce nel Po nei pressi di Piacenza. Acque pure che attraversano ambienti selvaggi che conservano ancora un aspetto antico, fatto di campi coltivati e di paesi in pietra dalla bellezza naturale. La statale corre e segue i meandri e le anse del fiume che  d'estate si riempiono di bagnanti,  di canoisti e di pescatori che qui trovano un pesce ottimo, quale la trota e sappiamo tutti che la trota vive dove le acque sono limpide e pure. La valle corre stretta tra due file di monti che in autunno regalano prodotti del sottobosco quali i funghi che qui nascono i quantita' notevoli richiamando file di fungaioli. Tanti sono gli affluenti del fiume Trebbia: il Brugneto, Cassingheno, Bobbio, Dorba, Perino e sopra di tutti il Boreca di bellezza primitiva e tutto da scoprire attraverso i suoi paesini, che hanno la necessita' prioritaria di essere ripopolati, infine il piu' importante di tutti che e' l'Aveto dalle caratteristiche simili a quelle del Trebbia. I paesi della Val Trebbia sono molto ambiti dai villeggianti, perche' si respira aria buona e la vita scorre come un tempo, lenta ma con interesse, guardando con maggiore forza al contatto umano, che forse la citta' sta perdendo con troppa velocita'.

Valle Aveto
Parlando di Valle dell'Aveto parliamo anche del Parco omonimo, quindi rimando alle notizie descritte nel capitolo dedicato ai "Giardini, Parchi, Riserve" La Valle dell' Aveto, si getta nel Fiume Trebbia circondata da cime montuose ed impervie, ma assolutamente spettacolari, ma destinazione prediletta per i cercatori di funghi, nei messi autunnali.  A S. Stefano d'Aveto, si erge il castello, recentemente restaurato e oggi visitabile, un tempo adibito a presidio del valico e dogana per i commercianti. Altro comune della valle è Rezzoaglio, con la sua chiesa dove, a fianco, si può ammirare il campanile, il più alto della vallata.
La Valle Sturla è una tipica valle ligure, ricche d'acqua, potendo ammirare lo splendido invaso di Giacopiane, incastonato tra prati e boschi, adibiti alla produzione di energia elettrica, e meta di numerosi escursionisti. Borzonasca dove,a breve distanza, si trova l'Abbazia di Borzone, fondata dagli abati di San Colombano. Altro paese da ricordare è Mezzanego di origine romana.
La Val Graveglia, meta preferita dai per geologi e appassionati di minerali, ed anche dagli escursionisti che possono entrare nelle viscere della terra con il trenino dei minatori nella Miniera di Gambatesa. Due cenni particolari ed altrettanto romantici vedono protagonista il famoso scritto Hemingway che, passando con le milizie dell'esercito della liberazione scrisse, nel suo diario,di aver attraversato la valle più bella del mondo; altra leggenda, che però porta il supporto di un passaparola durato decenni, vede sempre lo scrittore tornare in questi luoghi per passare giorni di pace e di pesca.

 

Valle Scrivia
La valle è tracciata dal fiume Scrivia che nasce sopra Torriglia alle falde del Monte Prelà, che dona le sue sorgenti anche al fiume Trebbia, dapprima con il nome di Laccetto e poi Laccio, incontra il torrente Pentemina e diventa Scrivia  Tocca alcuni paesi molto importanti tra i quali citiamo Busalla, Crocefieschi, Isola del Cantone, Ronco, Savignone, Arquata, Serravalle. Profondamente segnata, la valle  oltre al fiume, ha fatto posto alla autostrada che porta a Genova, alla statale e a due linee ferroviarie, che si incuneano anche nelle tante gallerie che sfociano poi nel Passo del Turchino.  La storia della valle ci porta in epoca romana a testimonianza dei numerosi manufatti ritrovati nei pressi di Busalla e Savignone. A Savignone sono stati rinvenuti tracce di villaggi antichi. La valle è attraversata dal Sentiero Europeo E1 che vorrebbe ricalcare quella che doveva essere la Via Postumia nel tratto che porta a Genova. Le molte chiese e pievi testimoniano la forte presenza di attività religiosa, tanto da far pensare ad un fiorente passaggio di pellegrini sulle vie di comunicazione che portano a Genova, usate anche dai mercanti per i prolifici porti del genovese. Le famiglie  nobili che hanno portato storia in questi luoghi, vanno a ricercarsi negli Spinola, i Fieschi ed infine nei Doria, tanto che molti dei paesi della  valle portano i loro nomi. Naturale è pensare che anche qui venivano costruiti castelli, rocche e fortilizi a difesa delle proprietà da invasori, che spesso erano anche i vicini di casato.  Il periodo che però ha dato vita alla valle e al suo miglioramento della viabilità, è senza dubbio sotto il Regno dei Savoia, con l'avvio delle  grandi opere civile quali la strada di fondovalle e la ferrovia, proseguita poi in epoca fascista con la costruzione della ferrovia a senso unico Genova-Casella, che funziona tutt'ora. Purtroppo questi luoghi sono stati insanguinati da molte rappresaglie e da una cruenta resistenza partigiana, tra le più fiorenti delle Quattro Province.