Le Terme
Nell' Oltrepò Pavese una parte rilevante viene sicuramente occupata dalle Terme e due località termali di sicuro interesse per chi ama questo tipo di turismo, un patrimonio da salvaguardare. Le proprietà di queste acque sono certificate e le cui origini di queste fonti sono a dir poco antiche. Le fonti attingono da vari punti acque di tipo sulfurree e salso-bromo-jodiche. Il terreno di questa fascia di territorio che spazia appunto da Salice Terme fino a Oliva Gessi e oltre, poggia su strati di gesso, che oltre a dare vini di ottima qualità, regala acque anche da bere, almeno fino a poco tempo fa, tanto che la mia generazione ricorda molto bene il sapore di "uovo marcio" delle Fonti di Retorbido. Questo di tipo di turismo attrae un turista diciamo di "Terza Età" che trascorre periodi corti giornalieri ma sicuramente sarebbe interessato ai borghi per un turismo culturale con visite ai monumenti, ma anche gastronomico con visite ai paesi in festa con attrazioni rivolte ai prodotti tipici ed ai vini del territorio. Sono sicuro che una passeggiata non sarà sicuramente scartata, con percorsi semplici che portino appunto verso i luoghi sopra descritti. Stiamo parlando di due località molto vicine nella bassa Valle Staffora: Rivanazzano Terme e Salice Terme. Bisogna ricordare che anche a Recoaro, nelle strette vicinanze di Broni, si era sviluppato il turismo termale, poi scemato col tempo con la progressiva perdita di estrazione delle acque solforose. Uscendo dall'Oltrepò Pavese ma restando sempre in Provincia di Pavia, ricordiamo che a Miradolo Terme le acque termali sono ancora adesso un bene prezioso per la salute, e per il benessere. Dotate anche di camerini con vasche adibite per la fango e balneoterapia. Le affezioni che si avvantaggiano delle cure con le acque ed i fanghi sono davvero numerosissime: tra le più comuni ricordiamo quelle delle vie respiratorie; artroreumatiche; dermatologiche, la sordità rinogena, affezioni ginecologiche e le vasculopatie periferiche..
Le Terme di Rivanazzano.
E' dal 1849 che si utilizzano le acque minerali di Rivanazzano per scopi terapeutici, ma leggenda vuole che anche gli antichi romani che vi avevano avviato un attivissimo insediamento agricolo-commerciale conoscessero i benefici effetti di queste acque. Le terme vennero sfruttate in modo intensivo a partire dal 1874, con la costruzione del primo stabilimento, dopo la loro riscoperta nel corso di alcuni scavi. Lo stabilimento consistette in un edificio su due piani, immerso nel verde dell'attiguo parco. Il patrimonio idrominerale è costituito da acque salsobromoiodiche e sulfuree e da fanghi naturali. Lo stabilimento, molto frequentato da famiglie nobili nel periodo compreso fra le due guerre mondiali, è stato poi rimodernato. All'interno troviamo anche camerini per la fango e balneoterapia. Ad onore di cronaca all'epoca delle stesura di questa guida le terme hanno subito una ristrutturazione importante ed attrezzate secondo i criteri del più recente circuito termale.
Le Terme di Salice
Ed ora passiamo a vedere da vicino le Terme di Salice. Anche le ricerche storiche sembrano confermare quanto sostenuto da leggende popolari, secondo le quali la validità delle acque delle Terme di Salice erano note già agli antichi romani. Anzi le acque della fonte Sales, la cui fonte è visibile tra le vie che portano nella parte alta del paese, sarebbero state utilizzate anche dallo stesso Giulio Cesare, di ritorno da una guerra gallica per curarvi una noiosa affezione della pelle. Le acque sono poi state «riscoperte» nel 1849 e si sono poi moltiplicate negli anni successivi, del tutto casualmente in occasioni di trivellazioni eseguite per cercare il petrolio. Il patrimonio idrominerale è costituito da acque salsobromoidiche, acque sulfuree, e fanghi mineralizzati. La qualità e consistenza del patrimonio idrominerale e validità delle strutture hanno fatto classificare dal Ministero della Sanità tutte le terapie al primo livello superiore. Salice Terme si impose nel panorama del termalismo nazionale a partire dal 1884 quando a seguito di diverse ricerche sulle sue acque sorgive, in corso dal 1823, si decise la costruzione del primo stabilimento Bagni. Ultimato nel 1886 conobbe da subito una prospera fortuna, dovuta anche alla costruzione della strada provinciale che collegava Voghera a Salice, del Grand Hotel e dell'impianto del Parco che trasformarono Salice Terme in una ridente località turistica alla fine del XIX secolo che trasformò la struttura più recente, bisogna dire che il Grand Hotel ora è chiuso, un vero peccato perchè i suoi interni sono un patrimonio da conservare. Nell'area di Montalfeo, poco a monte di Salice, l'antica miniera di zolfo, coltivata mediante scavo di gallerie già in epoca romana, fu riattivata a partire dal 1868 quando il dr. Brugnatelli intraprese ricerche volte a ricostruire i tracciati dell'antica miniera; nel 1873 fu scoperta l'acqua sulfurea poi captata e utilizzata a partire dal 1906.