La rosa dei venti
Un viaggio in bicicletta

CARTE TOPOGRAFICHE: (le mappe delle Quattro Province)

Appurato che ci vuole almeno una carta topografica riportiamo qui di seguito alcune nozioni che riguardano l’identificazione del tipo di carta da utilizzare e la lettura dei simboli che vengono riportati. Una carta geografica è la rappresentazione simbologia, in scala ridotta, della superficie terrestre e degli elementi del territorio. La scala (numerica) è una frazione il cui numeratore è sempre pari ad 1, mentre il suo denominatore è il numero che indica quante volte le distanze reali sono state ridotte sulla carta. La scala 1:25.000, ad esempio, significa che ogni distanza reale è stata ridotta 25.000 volte e quindi un millimetro sulla carta corrisponde a 25.000 millimetri (ossia 25 metri) sul terreno.

Tipi di Carte : In base alla scala si distinguono i seguenti tipi di carte :
Le piante e le mappe: hanno scala inferiore a 1:10.000. Ricchissime di particolari, le piante rappresentano la planimetria dei centri urbani con le vie e le piazze, mentre le mappe sono usate nel catasto per indicare le proprietà (un appezzamento di terreno, un appartamento ecc).

Carte topografiche: scala compresa tra 1:10.000 e 1:50.000. Meno particolareggiate delle prime, rappresentano aree ristrette in cui si evidenziano i particolari del terreno e le costruzioni dell'uomo. Sono le carte più usate da coloro che effettuano escursioni. Le carte a scala tra 1:10.000 e 1:20.000, solitamente a colori e con simboli particolari, sono le più usate nelle gare di orienteering. Nella cartografia ufficiale della maggior parte dei paesi europei, le scale utilizzate sono le 1:25.000, 1:50.000, 1:100.000. In Italia ci serviamo delle carte pubblicate dall'istituto Geografico Militare (I.G.M.), adottando il sistema cartografico UTM (Universal Transverse Mercator), che costituisce, in seguito ad accordi internazionali, la base della cartografia del principali stati del mondo. L'Italia è stata divisa in 285 "fogli" in scala 1:100.000, ciascuno dei quali copre un'area di 40 x 40 km. Ogni "foglio" è a sua volta suddiviso in 4 "quadranti" in scala 1:50.000 ed ogni quadrante in 4 "tavolette" in scala 1:25.000. I "fogli" sono contrassegnati con cifre arabe, numerate progressivamente da Ovest a Est e da Nord a Sud. I "quadranti" di ciascun foglio, indicati con numeri romani (da I a IV), coprono un'area di 20 x 20 km. Le "tavolette", ciascuna delle quali copre un'area di 10 x 10 km, vengono indicate con i punti cardinali (NE -SE - SO - NO), in funzione della loro collocazione all'interno del rispettivo quadrante. Dovendo individuare, ad esempio, una tavoletta di Voghera, la si indicherà in questo modo: "foglio 71, quadrante II, tavoletta (orientamento) NO". In ogni caso in alto sulla sinistra di ogni tavoletta possiamo trovare queste indicazioni.
Carte geografiche: scala 1:100.000 o superiore. A parità di dimensioni del foglio riproducono aree più estese della superficie terrestre, quali, ad esempio, uno stato o un intero continente.
Come già indicato le carte topografiche più indicate per l’escursionismo sono quelle con scala 1:25.000 (1 cm = 250 metri); quelle in scala 1:50.000 (1 cm = 500 m) si rivelano utili per avere il quadro generale di un itinerario lungo. Purtroppo non sempre sono aggiornate, perciò prima di acquistarle conviene verificare la data di pubblicazione.
Studi Cartografici
Atlante Italiano (www.atlanteitaliano.it): Portale dedicato alla visione gratuita on-line della Cartografia a base Nazionale dell' Intero Territorio Italiano. É presente l'intera cartografia IGM 1:25.000, le ortofoto (foto dall'aereo) a colori ad alta risoluzione (20m X 20m), il modello digitale del terreno e altra cartografia a scala più grande.
Istituto Geografico Militare (IGM): pubblica le carte topografiche, suddivise in fogli, quadranti e tavolette, in scala 1:100.000, 1:50.000 e 1:25.000 fornisce anche alcuni plastici. Non sono al livello massimo di aggiornamento perché molte di queste carte sono ancora in bianco-nero e con date di aggiornamento che risale a qualche decennio fa; bisogna dire però che le zone interessate da questa guida risultano più aggiornate e a colori.
Carte Tecniche Regionali (CTR): in scala 1:10.000 le possiamo trovare presso gli sportelli delle regioni di appartenenza; molto dettagliate ma poco utili per una escursione in mtb perché bisognerebbe portarsi nello zaino ben più di una carta, figuriamoci poi se il nostro itinerario è molto lungo. Risultano molto più utili per la preparazione a tavolino della escursione potendo individuare punti non identificabili sulle carte al 25.000 o 50.000.
Carte turistiche Kompass coprono tutto l'arco alpino, parte dell'Appennino e dell'Italia insulare. Alla carta in scala 1:50.000 si affianca una nuova versione (carta e guida a quattro colori in busta doppia) in scala 1:25.000.
Casa Editrice Tabacco: con carte in scala 1:50.000 e 1:25.000, che coprono il settore nord-orientale delle Alpi: Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto.
Touring Club Italiano: oltre ad atlanti, piante di molte città d'Italia e carte turistiche d'Europa, dispone di una cartografia, dedicata alle regioni, in scala 1:200.000 e di carte turistiche in scala 1:50.000 e 1:100.000 delle Alpi, di parte dell'Italia centro-meridionale e di diversi Parchi nazionali.; consultandole però mi sono reso conto che a noi biker sono poco utili se dobbiamo affrontare una escursione, mentre lo sono di più a tavolino perché offrono indicazioni su percorsi conosciuti agli escursionisti.
Istituto Geografico Centrale: pubblica una serie di carte in scala 1:25000 e in scala 1:50.000, principalmente delle Alpi Occidentali e Centrali. Vengono aggiornate spesso e sono espressamente studiate per gli escursionisti.

Tranne le carte edite dalla IGM tutte le altre hanno anche indicazioni di sentieri numerati o accompagnati da simbologia di identificazione ma non dimentichiamo che tutte (tranne alcune dichiarate per mtb) sono espressamente per escursioni a piedi ed indicano solo i sentieri percorribili, ed è chiaro che per noi biker la storia cambia e di molto dovendo pensare che nella maggior parte dei casi il nostro itinerario prevede una salita che sia pedalabile ed una discesa con pendenze non troppo accentuate ed adatte a noi biker, se no tutto si traduce in una escursione di trekking.

I simboli cartografici : hanno lo scopo di indicare convenzionalmente gli elementi orografici del territorio e le opere dell'uomo. Alcuni simboli danno immediatamente l’idea di ciò che rappresentano (rocce, ghiacciai, laghi...) altri invece non hanno alcun rapporto con la forma o la grandezza dell'oggetto che rappresentano, come le curve di livello che sono puramente immaginarie. I colori con cui vengono stampati i particolari aiutano a comprendere velocemente il paesaggio circostante. Nel sistema di carte "a 5 colori", per le opere dell'uomo (edifici, ferrovie, strade, sentieri...) vengono usati i colori nero e rosso. Tutto quanto riguarda la idrografia (laghi, fiumi, mari, ghiacciai e nevai permanenti) e in azzurro, mentre le rocce e i detriti sono in nero. Le curve di livello sono stampate in color marroncino, la vegetazione e rappresentata, solo sulle carte topografiche, in colore verde. I simboli usati nella carta, solitamente assai numerosi, sono riassunti nella "legenda", a cui fare riferimento indipendentemente dai ragguagli di cui sopra. Questo è vero, in particolare, per le carte usate in orienteering (scala da 1:5000 a 1:20.000) che utilizzano un numero particolarmente elevato di simboli e colori diversi.

Segnaletica sui sentieri : molto spesso faremo uso di cartine topografiche che riportano dei segnavia che sicuramente ci aiuteranno a non sbagliare la “rotta” ricordando però che dobbiamo sempre ragionare con la propria testa ed orientarci sempre con le nostre forze, se poi i segnavia ed i nostri dati coincidono vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro. E’ un punto fondamentale per il buon svolgimento dei nostri percorsi; laddove il turismo escursionistico è punto fermo per l’economia della zona, si è dato importanza alla segnaletica dei percorsi montani. Ne troveremo di tutti i tipi e forme, ma punto importante sarà per noi trovarli. Spesso però, e questo va detto per le zone dove il turismo non ha grossa influenza nell’economia, avremo grosse difficoltà a riconoscere segnavia sbiaditi dal tempo, addirittura assenti ed una delle cause di tutto ciò sul fatto che dopo che sono stati tracciati i percorsi non si prevede mai chi debba mantenerli provvedendo alla pulizia ed al rinfresco dei segni . Solo ora le Comunità Montane, le Federazioni di Escursionismo il C.A.I., stanno allargando gli orizzonti rivalutando sempre di più zone fino ad ora conosciute solo ai loro abitanti. I nostri segnavia sono di norma verniciati su pietre o su alberi o su cartelli, e cosa importante, per la loro visibilità e devono essere posizionati ad altezza uomo; spesso troveremo che il percorso, soprattutto quando da un passo o un crinale ci portiamo a fondo valle, sia marcato con un segnavia, ma risulta difficile notarlo perché risulta posizionato sempre per chi dal fondo valle si porta verso la montagna quindi dovrebbero essere posizionati in modo che siano visibili nei due sensi di marcia. Non dimentichiamoci che, oltre ad una buona frequenza, i segnavia dovrebbero essere posizionati dove vi sono incroci con altre strade o nei punti dove si cambia totalmente direzione. Non possiamo dimenticare che spesso i segnavia vengono distrutti dalle condizioni atmosferiche o dai vandali per cui un buon escursionista e/o biker deve comunicarlo alle comunità montane e/o federazioni di escursionismo in modo che si possa provvedere al ripristino. Altra forma di segnaletica è la palina che molto spesso riporta il luogo, l’altitudine, le varie indicazioni; infine il sentiero è segnalato con dei numeri. Per quanto riguarda le nostre zone e più specificatamente le zone indicate in questa guida le strade più importanti sono segnalate dai segnavia bianco-rossi del CAI mentre la maggior parte degli altri segnavia subiscono la “vecchiaia” risultando sbiaditi e a volte assenti. Qui trovo doveroso ricordare che in questi ultimi anni il CAI sta promuovendo una campagna per il recupero dei sentieri delle zone che stiamo trattando, con il posizionamento di molte paline indicatrici ed informatrici.

Le curve di livello : (o ipsometriche o isoipse) sono linee che uniscono tutti i punti di uguale altitudine rispetto al livello del mare. Il principio su cui si basa la loro costruzione è semplice. Si immagini di tagliare una zona geografica con una serie di piani orizzontali, tutti alla stessa distanza (verticale) fra loro: si otterranno delle linee curve, che uniscono tutti i punti che si trovano alla stessa quota. Trasferite sulla carta geografica, queste curve, concentriche, rappresentano appunto le curve di livello. La distanza fra le curve di livello è delta "equidistanza" e si trova indicata sulla carta topografica. Si osservi che:
•più le curve sono vicine, più il terreno è ripido
•più le curve sono distanti, più il terreno è in piano
•quando le curve sono parallele, il terreno è uniforme
•le curve a V con il vertice verso il monte indicano la presenza di una valle
•le curve a V con il vertice verso il declivio indicano la presenza di un contrafforte.

Le curve di livello sono tra le più importanti indicazioni per l'interpretazione della carta. All’inizio, l'interpretazione delle curve può sembrare complicata (ve lo posso assicurare), ma facendo un po' di pratica all'aperto con la carta topografica si imparerà velocemente a distinguere tutti i particolari.


Paralleli e meridiani, longitudine e latitudine : L'equatore divide la terra in due emisferi uguali: l’emisfero nord e l’emisfero sud. L'emisfero nord, chiamato anche boreale o settentrionale, e quello che contiene il Polo Nord. L'emisfero sud, chiamato anche australe o meridionale, e quello che contiene il Polo Sud. Sulla superficie terrestre vengono disegnate delle circonferenze immaginarie passanti per i poli, chiamate meridiani. Partendo dal meridiano "zero" o “fondamentale”, che è quello passante per Greenwich (Inghilterra), esistono 180 meridiani principali procedendo verso Est e 180 meridiani principali procedendo verso Ovest. Sulla superficie terrestre vengono poi tracciate altre circonferenze immaginarie perpendicolari ai meridiani e parallele all'equatore (chiamate proprio per questo "paralleli”); tra queste l'equatore è la circonferenza più grande. 90 paralleli principali si trovano a Nord dell'equatore e 9 0 a Sud; man mano che ci si avvicina ai Poli, queste circonferenze diventano sempre più piccole. Paralleli e meridiani sono utilizzati in cartografia e navigazione per definire le coordinate geografiche, latitudine e longitudine, necessarie a individuare la posizione assoluta dei singoli punti delta superficie terrestre. Con i paralleli e i meridiani si è creata infatti una rete immaginaria di linee convenzionali fisse. La longitudine è l'angolo orizzontale, misurato sul parallelo che passa per quel punto, compreso tra il meridiano del luogo e quello fondamentale. La latitudine di un luogo è l’angolo verticale, misurato sul meridiano che passa per quel punto, compreso tra il parallelo del luogo e l'equatore. Metodolgia sul quale si basa anche il funzionamento del GPS (Global Positioning System) o comunemente chiamato “Navigatore Satellitare” che andremo ad approfondire nel paragrafo dedicato "Rilevamento dati e editing"

 

I ritagli delle mappe IGM

Le mappe IGM nelle Quattro Province