La rosa dei venti
Un viaggio in bicicletta

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22a tappa, dal Passo del Turchino alla Colla di Praglia

Luoghi

Passo del Turchino, Giovo Piatto, Colle Gandolfi, Colla del Proratado, Colla del Canile, Colla di Praglia

Sviluppo (indicativo) Km

11,2

Sterrato km

10,3

Tempo di percorrenza  (indicativo)

3h 15'

Altitudine partenza/arrivo m.s.l.m.

Passo del Turchino 530
Colla di Praglia 882

Altezza massima m.s.l.m.

953 quota tra i Piani del Foscallo e il Colle Gandolfi

Dislivello salita/discesa metri

452 / 100

Segnavia

AV - Alta Via Monti Liguri - E7

Difficoltà

T/E

Accesso Stradale

Usciti al casello di Masone, si prosegue per il Passo del Turchino, poco prima della galleria del Turchino si prende, a sinistra, Via Giutte, fatte poche curve si arriva al Passo del Turchino

 

Descrizione

Dal Passo del Turchino (530 metri) (1), imbocchiamo subito la mulattiera che, passata la sbarra, prosegue in leggera salita. Questo lungo tratto e fino al Giovo Piatto, corre sul lato che volge alla pianura. Passato il bivio per il Mulino del Pesce-San Pietro, si prosegue e si arriva ad una lapide in ricordo di un soldato russo deceduto nel 1944, il breve sentiero ci porta al grande masso dove è posta la lapide. Sopra di noi le rive boscose del Monte Turchino (Bric de Turchin). La lunga strada esce alla scoperto nel punto in cui, a destra, con una piccola deviazione, un punto panoramico ci permette di vedere un tratto della costa ligure. La strada fin qui alterna un paio di brevi discese, iniziata la terza troviamo una "baracca de pria", costruzione in pietra adibita a riparo. Si esce di nuovo allo scoperto nel punto in cui troviamo un punto simile al precedente. La mulattiera cambia fisionomia e diventa una mulattiera dal fondo erboso. Siamo ai piedi del Bric Prato d'Erma. Ancora un tratto e si arriva al Giovo Piatto o Passo del Veleno (660 metri) (Km. 3,4) (2), luogo da dove partono alcuni sentieri. Un tempo il passo era meta di alcune antiche mulattiere di accesso alla costiera genovese. Uno di questi porta al B&B Giutte. Inizia qui il tratto in salita che ci porterà al Colle Gandolfi. Sentiero stretto e sassoso. Il sentiero riparte in fronte a noi, una salita costante che ci permette di vedere la costa, in effetti siamo sul versante marino. Siamo anche ai confini del Parco delle Capanne di Marcarolo. Tra pini marittimo e prati si prosegue su sentiero più piano. In zona prativa si cammina sul crinale, oltrepassiamo una zona prativa che un colle posto a 825 metri (Km. 4,6) (3). Si prosegue fino ad un successivo colle posto a 810 metri (Km. 5,2) (4), qui però troviamo una palina che ci indica alcuni sentieri, uno di questi porta al Lago Manzo, piccolo laghetto posto sul Torrente Stura. Si ritorna in salita e si rientra nel bosco. Qui troviamo una "baracca de pria" di dimensioni più importanti rispetto al precedente. La salita esce di nuovo allo scoperto e finalmente di incrocia la larga sterrata, siamo al Colle Gandolfi 936 metri (Km. 6,3) (5). Monte Penello e Punta Martin Dal Colle Gandolfi si può proseguire per 500 metri e si arriva sul Monte Monte Penello (o Pennello - 995 metri) sul quale si trova il Bivacco Bellani, luogo dove troveremo un eventuale riparo oltre che ad un interessante panorama. Il Bivacco è stato ricavato dalla ristrutturazione di un deposito di munizioni. L'itinerario dalla Colla di Praglia al Monte Penello è molto frequentato dai camminatori genovesi che, con una ventina di minuti, ci si può spingere fino alla rocciosa Punta Martin (999 metri), montagna riconoscibile dalla sua forma triangolare, sul quale è posta una croce. Punto importante perché qui transita la via genovese del tratto del sentiero Europeo E1, proveniente dal Colle del Lavagnola e, da qui, scende a Pegli. Riprendiamo il cammino seguendo a sinistra a larga via che corre tra prati ed alture segnate da un cippo o una croce. La discesa ci porta ad un primo colletto dove riusciamo a vedere il Santuario della Madonna della Guardia. Oltrepassato il bivio con sentierino che ci porterà al Bric dell'Orologio, si prosegue ancora verso ad un bivio con una larga sterrata. Siamo alla non segnalata Colla del Proratado (Km. 9) (875 metri) (6). La colla è posta ai piedi del Monte Proratado e la sterrata di destra porta alla Madonna dell Guardia. Vicino vediamo una piccola edicola votiva. La strada prosegue e lascia una sterrata che a sinistra porta al monte Sejeu. Arrivati in salita ad un colletto si scende, oltrepassiamo una sorgente posta ai piedi di una croce ed una lapide, dedicata ai coniugi Nosenzo qui assiderati nell'inverno 1912. In discesa si arriva, oltrepassata la sbarra inizia la strada asfaltata. Siamo alla Colla del Canile (Km. 10,2) (851 metri) (7). Da qui parte a sinistra la sterrata chiamata Via Monte Pennello. Teniamo la nostra a destra (sempre Via Monte Pennello), che alterna ancora tratti su carrareccia. Arriviamo ad un bivio segnalato da un quadrato e un triangolo rosso. In alcune mappe viene qui indicato come Passo di Proü Nercü, in altre è indicato alla Colla di Praglia (882 metri) (Km. 11,2) (8), che raggiungiamo in pochi passi. Siamo in località Piani di Praglia meta di gite fuori porta.