Descrizione breve del Percorso
(qui potrai acquistare la guida dettagliata - Oltre I Sentieri - Le Vie del Sale e del Mare)
TORTONA - VOLPEDO
VOLPEDO – SERRA DEL MONTE
SERRA DEL MONTE - FABBRICA CURONE
FABBRICA CURONE - SELVAPIANA
SELVAPIANA - CAPANNE DI COSOLA
CAPANNE DI COSOLA PORTOFINO
La partenza del percorso si trova a Tortona, nei pressi del cimitero, all’incrocio tra via Arzani e Strada Paghisano,ove è presente una bacheca informativa sulla “Via del Mare”. Dalla bacheca si prosegue diritto per 100 metri e subito si svolta a sinistra, in Strada comunale Paghisano e poi lungo la strada inghiaiata che scorre tra i campi coltivati e le abitazioni di campagna per giungere fino all’innesto sulla strada provinciale 120. Si svolta a destra e si prosegue su asfalto in direzione di Viguzzolo fino alla svolta a sinistra come indicato dalle informazioni stradali. Si supera il ponticello sul torrente Grue e si prosegue diritti in Via Nuova fino al primo incrocio, dove si svolta a destra in Via Circonvallazione e poi al successivo incrocio ancora a destra in Via Marconi. Si giunge così alla Pieve romanica di Viguzzolo, rinomata costruzione romanica semplice, a tre navate, con tre absidi semicircolari e tetto a doppio spiovente e con due faggi centenari che le fanno da cornice. Si costeggia la Pieve e si prosegue diritti in strada vicinale Levaglia, camminando su strada inghiaiata tra i campi coltivati e i filari ordinati dei vigneti, seguendo una serie di svolte fino a giungere di nuovo su strada asfaltata. Si svolta a destra e si risale fino ad attraversare la strada provinciale 101, proseguendo diritto fino ad arrivare al cimitero di Volpeglino. Dal retro del cimitero il percorso prosegue sulla strada inghiaiata, passa davanti alla cascina san Damiano e poi risale sul versante svoltando poi a destra su sentiero più stretto e con una pendenza più accentuata fino a giungere in cresta; da qui il percorso si snoda tra i vigneti che tappezzano tutta la collina e godendo di ampi squarci panoramici. Si arriva al paese di Monleale Alto, si incomincia la discesa dapprima su asfalto seguendo le indicazioni per Tortona in Via Pietra del Gallo e dopo pochi tornanti si abbandona la strada e si continua la discesa su sterrato, incrociando nuovamente la strada provinciale e raggiungendo il fondovalle con un ultimo tratto a scalinata. Quando si giunge sulla SP 100 della Val Curone si svolta a sinistra e poi al semaforo a destra arrivando così al ponte sul torrente Curone che segna il confine tra i paesi di Monleale e di Volpedo, dove si trova una bacheca informativa che segna la fine del nostro percorso e l’inizio del sentiero 102.
Il sentiero parte nei pressi del ponte sul torrente Curone che divide l’abitato di Monleale da quello di Volpedo; superato il ponte si svolta subito a destra e si costeggia il torrente per circa 400 metri, svoltando poi a sinistra e costeggiando il parco pubblico.
Dopo altri 400 metri si svolta ancora a destra sempre su asfalto, incontrando poi un bivio nei pressi di una chiesetta al quale si tiene la destra, giungendo poi alla Cascina Clementina; si prosegue lasciando la cascina alla propria destra e si seguono poi le indicazioni per strada Tirana, fino ad arrivare alla cascina omonima e poi si prosegue su una strada sterrata che offre belle vedute sulla sottostante Val Curone.
Percorsi circa 800 metri su sterrato si giunge alla frazione di Zebedassi, superata la quale si prosegue su asfalto per un breve tratto sino a svoltare a sinistra su una stradina campestre che in breve si ricongiunge all’asfalto lasciato poco prima; si scende e svoltando a destra nei pressi di alcune abitazioni, si costeggia nuovamente il torrente Curone per un tratto, attraversando la borgata di San Vittore e giungendo al paese di Momperone.
Arrivati al paese si svolta prima a destra e poi a sinistra, superando il cimitero e prendendo a sinistra al successivo bivio, in direzione Val Staffora; all'incrocio seguente si prende la strada in direzione della borgata Ramella, superata la quale si prosegue su una carrareccia in costa che presenta piacevoli scorci panoramici sulle colline circostanti.
Si continua in lieve salita, superando la Cascina Guadagnino, ormai abbandonata, e si arriva alla frazione di Serra del Monte, punto d’arrivo dell’itinerario. Il sentiero ha inizio dal paese di Fabbrica Curone, dove si imbocca una stradina asfaltata che parte sulla sinistra della strada provinciale, di fronte alla incantevole Pieve gotico-romanica e all’altezza dell’insegna del bar-tabacchi omonimo.
La strada asfaltata sale per un breve tratto, diventando poi sterrata, indicata con il segnavia CAI n.104; il sentiero risale dolcemente in un boschetto.
Dopo circa due chilometri di percorso si giunge alla piccola frazione di Pareto (mt.650); la si lascia alla propria sinistra proseguendo lungo il tracciato che si apre su un ambiente prativo e dal quale si gode di una incantevole visuale panoramica sulle valli limitrofe.
In prossimità di un evidente bivio mantenere la destra (avvertenza: in questo tratto del sentiero scarseggia la segnaletica!) e circa 50 mt dopo aver superato una baracca verde svoltare a sinistra seguendo il percorso che sale tra ciliegi, querce, castagni. In corrispondenza di uno spiazzo ove si dipartono più tracciati, piegare verso sinistra e poi proseguire subito diritti per arrivare in breve ad un ambiente più aperto, caratterizzato da una bella veduta panoramica sulla valle sottostante.
Si cammina tra alti cespugli di ginepro misti a querce, per poi inoltrarsi nuovamente in un fitto bosco di castagni; giunti dove il sentiero principale scende verso destra, mantenersi invece sul tracciato più disconnesso a sinistra (segnaletica scarsa) e proseguire nel bosco. Dopo circa 100 mt. si sbuca su di uno spiazzo, dal quale bisogna immettersi sulla stradina inghiaiata che scende verso destra e che porta ad una bella veduta di Cella di Varzi.
Il sentiero, dopo aver lasciato sulla propria sinistra i ruderi del Castello dei Malaspina (secolo XIII), sbocca sulla strada asfaltata e svoltando a destra si attraversa il paese di Cella di Varzi. Oltrepassato il ponte si gira a sinistra, seguendo le indicazioni per il Tempio della Fraternità (mt. 700) (www.varziviva.net),costruito su iniziativa di un sacerdote del posto, cappellano militare durante l’ultimo conflitto mondiale, come simbolo e auspicio della fratellanza umana e che raccoglie cimeli bellici di tutto il mondo.
Superato il Tempio si prosegue sulla destra del cimitero seguendo la segnaletica e procedendo sulla strada sterrata che si inoltra tra aree prative, castagni e querce ed arriva in breve al paese di Selvapiana (mt.770), dove il sentiero termina in corrispondenza di una fontanella in un piccolo spiazzo. Da Selvapiana (mt. 780) , dove termina il sentiero 104, si prosegue su asfalto sulla strada comunale in direzione di Forotondo, svoltando dopo circa 150 metri a sinistra per imboccare la mulattiera che costeggia il cimitero e prosegue in continua salita in un bel bosco misto di latifoglie e conifere, seguendo le indicazioni per Pian dei Laghi. Si segue sempre la mulattiera principale tenendo la sinistra ad ogni bivio che si incrocia sul percorso (segnaletica scarsa) e dopo aver superato alcune rampe si giunge al bivio per Pian dei Laghi; con una breve deviazione a destra si raggiunge questo bellissimo pianoro (mt. 991) posto in posizione panoramica verso l’arco alpino e attorniato da un fitto bosco di abete rosso (Picea abies) e larice (Larix decidua), dove è presente un piccolo bivacco in legno con sorgente e area attrezzata. Ritornando alla carrareccia principale, il sentiero 105 prosegue diritto fino al successivo bivio, dove si svolta a destra per inoltrarsi nel bosco e poi in una ombrosa pineta, all’uscita della quale si continua la salita nel bosco di faggio (Fagus sylvatica) e roverella (Quercus pubescens). Giunti all’altezza di un punto panoramico, dopo aver superato il Bric Alvaia si svolta decisamente a sinistra e si riprende a salire sul versante all’interno di una luminosa e incantevole faggeta superando un considerevole dislivello fino a giungere a Pian della Morra (mt. 1374), ampia prateria sommitale, dove è presente un altro bivacco più attrezzato. Il sentiero attraversa il pianoro, svolta a destra piegando verso sud e, con una serie di tornanti, raggiunge la sommità del Monte Boglelio (mt. 1492), dalla quale si continua a godere un’ampia vista panoramica sull’alta Val Curone e sull’arco alpino. Il percorso prosegue in piano sul crinale boscato, superando il bivio con il sentiero 112 proveniente dal paese di Forotondo e continuando diritto in un ambiente suggestivo, fra tratti immersi in boschi di conifere e zone più esposte e spazzate dal vento: si cammina sul crinale che divide il Piemonte dalla Lombardia, con a destra la Val Curone dove si distinguono il Monte Giarolo, il Monte Gropà e il Monte Panà e a sinistra la Valle Staffora con il Monte Lesima, sulla cui cima è presente l’inconfondibile radiofaro per la navigazione aerea. Si giunge al Monte Bagnolo (mt. 1531), sulla cui sommità è presente una piccola edicola dedicata a S. Anna, sulla quale si trova una targa in ricordo di Don Pietro Castellano, giovane parroco deceduto nel lontano 1924 su questo crinale a causa di una improvvisa tormenta di neve mentre dal paese natio si recava al borgo di Negruzzo per la celebrazione delle Ceneri. Ai piedi del Monte Bagnolo è presente un piccolo bivacco in legno con annessa area attrezzata; da qui si prosegue sul crinale in direzione sud, seguendo l’antica via del sale, e, con un susseguirsi di saliscendi si raggiunge il Colle della Seppa (mt. 1481), valico verso la provincia di Pavia, nei cui pressi si trova il bivio con il sentiero 110 che sale dal paese di Bruggi. Dopo un passaggio all’interno di una faggeta, il sentiero risale il versante settentrionale del Monte Garavé, fino a giungere sulla sua cima (mt. 1549), e poi incomincia la discesa, dapprima nel bosco e poi sul crinale tra i pascoli di quota. Si arriva poi ai piedi del Monte Rotondo, dove il sentiero piega sulla destra e aggira la vetta sul lato ovest e continua in leggera salita finchè si arriva ai piedi del Monte Chiappo, all’altezza di un bivio con un sentiero che sale dalla provincia di Pavia. Tralasciando tale deviazione, il sentiero 105 prosegue diritto sul crinale e affronta un secco dislivello, giungendo al rifugio e alla vetta del Monte Chiappo, che, con i suoi 1700 mt. di quota, offre una vista panoramica eccezionale. Sulla cima è presente la statua dedicata a San Giuseppe falegname ed è il punto in cui convergono i limiti amministrativi di ben tre regioni: Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, mentre una quarta: la Liguria è una valle più in là!! inoltre è il punto di unione di ben quattro valli: Val Boreca, Valle Staffora, Val Curone e Val Borbera; è quindi un ottimo punto di osservazione dell’intera catena dell’Appennino Pavese e nelle giornate limpide la vista arriva fino al Mar Ligure e alla catena delle Alpi, dalle Marittime alle Retiche. Il rifugio, è punto d’arrivo della seggiovia che sale da Pian del Poggio, piccola stazione sciistica del Pavese; per informazioni sui periodi d’apertura è possibile telefonare al gestore. Seguendo sempre il crinale in direzione sud il percorso scende sul versante, oltrepassa una anticima e, dopo una piccola stazione di rilevamento meteorologico svolta a sinistra su una carrareccia, giungendo infine alla località di Capanne di Cosola (mt. 1488), valico tra le province di Alessandria, Pavia e Piacenza, dove si trova un albergo ristorante e dove termina il lungo itinerario.
Da qui, nei pressi dell’albergo ristorante, si intraprende il tracciato segnalato da che risale l’Alta Val Stáffora e segue lo spartiacque tra la Val Borbera e la Val Trebbia. Si risalgono le pendici settentrionali del M. Cavalmurone, si procede verso sud per guadagnare la vetta del M. Legnà e poi in discesa sino all’omonimo Passo. Si taglia ad ovest il versante che digrada dal Poggio Rondino e, aggirando ad oriente il M. Carmo, si raggiunge la strada sterrata (segnavia ) che scende alla località Capanne di Carrega. Dopo un breve tratto sulla strada carrozzabile si imbocca nuovamente il sentiero segnalato con che conduce alla località Casa del Romano. Mantenendosi sul crinale tra Val Brugneto e Val Borbera si contorna a sud il M. Tre Croci e si scende tra i faggi fino al crocevia del Passo delle Tre Croci; tralasciando a sinistra la diramazione che scende verso Caprile, si continua fino ad incontrare il breve tratto finale di salita per raggiungere l’ampia conca ai piedi del M. Antola e guadagnare infine la vetta, sormontata dalla grande croce bianca, dalla quale si può ammirare uno dei più belli ed ampi panorami di tutto l’Appennino settentrionale. Si prosegue verso sud seguendo il segnavia e dopo alcune centinaia di metri si arriva al il rifugio Parco Antola che offre la possibilità di ristorazione e pernottamento. Continuando lungo lo spartiacque tra la Val Brugneto e la Val Brevenna si aggira il Monte Cremado fino alla Colletta delle Cianazze, da cui superata la casa del Piccetto si raggiunge il Passo del Colletto, alle pendici del monte Prelà che ci offre una superba vista sulla valle di Torriglia e su tutto il mar Ligure. Proseguendo sulla mulattiera selciata si scende fino al villaggio di Donetta da dove si può raggiungere il capolinea delle corriere a Torriglia (segnavia ). Poco prima di arrivare al centro di Torriglia, in località Colomba, si può seguire la strada asfaltata che costeggia il parco del Castello dei Fieschi di Torriglia e si immette sulla strada provinciale per la Val Brugneto. Si segue quest’ultima in discesa fino ad incrociare la via segnalata con un che conduce alla Cappella della Costa. Il sentiero prosegue sul raccordo ufficiale tra il Monte Antola e l’Alta Via dei Monti Liguri fino a giungere ad un incrocio: a sinistra sopraggiunge l’AVML proveniente dal Passo del Portello mentre a destra il simbolo conduce al valico di Rossi. Prima di proseguire è doveroso guadagnare la vetta del Monte Lavagnola, che offre un panorama suggestivo sul Mar Ligure fino alla Corsica e alla riviera di ponente. Al valico di Rossi si attraversa la rotabile proveniente dal passo della Scoffera e si percorre ancora un tratto dell’Alta Via dei Monti Liguri fino alla Colletta di Boasi, da qui seguendo il segnavia si arriva al Colle di Mea ed aggirato ad ovest il Monte Croce di Bragalla si ritorna sullo spartiacque tra la val Bisagno e la Val Fontanabuona fino ad incontrare la strada asfaltata che conduce a S. Alberto. Si prosegue su strada asfalta sul crinale fino a trovare un ampio parcheggio dove si individua il segnavia che conduce sul versante della val Fontanabuona attraversando le scoscese pendici orientali del monte Croce di Fò e poi quelle dei monti Bado e Becco fino ad incontrare la provinciale in prossimità delle Case Cornua. Qui si prosegue a sinistra su asfalto in direzione di Calcinara e quindi di Colle Caprile per poi seguireil percorso marcato con che porta fino a Ruta passando per il Passo dei Casetti ed il M.Tugio . Attraversata una passerella che scavalca la strada asfaltata in corrispondenza del Passo della Spinarola, si prosegue a mezza costa sotto le pendici del M. Borgo, del M. Bello, si arriva al Passo del Gallo e, si aggira M. Caravaggio, con splendida vista su Rapallo e S. Margherita Ligure. Si prosegue sempre per crinale per il M. Ampola passando la sua sella a Nord, si tiene la sinistra passando il M. Chiapparolo, si scende sotto le pendici del M. Esoli e si raggiunge Ruta, dove si ritrova la SS.1-Aurelia. Poco prima della galleria si prende la mulattiera (segnavia ), che porta al Passo delle Pietre Strette e poi alle Bocche di San Lorenzo, si attraversano le case sparse di Olmi, si supera la Chiesetta di San Sebastiano, fino a raggiungere, tra meravigliosi oliveti, la splendida Portofino e la sua incantevole piazzetta.