La rosa dei venti
Un viaggio in bicicletta

Viaggio da Novi Ligure a Gavi, Val Lemme e Val Borbera
Uno spicchio di pianura, una corona di colline decorate da vigne e castelli; sullo sfondo gli Appennini, ed al centro Novi Ligure, cittadina piemontese antico dominio della Repubblica di Genova, da secoli crocevia dei commerci dal mare alla Lombardia. Il novese è la terra di una leggenda dello sport, Fausto Coppi.
La sua casa natale a Castellania è oggi un museo che racconta la vita e i le imprese del Campionissimo. Le stanze conservano l'ambiente degli anni '40: la sala della festa, la cucina di mamma Angiolina, la camera del fratello Serse e quella di Fausto, con i primi trofei. E poi ricordi, giornali, fotografie che riportano al ciclismo di quell’epoca, quando Novi era già famosa per un altro asso del pedale, Costante Girardengo.
Nel centro storico i palazzi hanno facciate dipinte come si usava a Genova tra il '500 ed il '700. Un'architettura che caratterizza le dimore sorte in quell'epoca sulle colline circostanti: verso Gavi si trovano le più imponenti ville patrizie come la Marchesa, la Lomellina, la Giustiniana che fu dell'ultimo Doge di Genova, la villa fortificata della Centuriona , attorno alla quale nel1'800 vennero piantate le prime viti di cortese, che rappresentarono l'inizio della fortuna enologica di Gavi.
Per oltre un millennio la vita di questa cittadina fu scandita dai commerci e dalle guerre combattute intorno al suo castello. Qui si insediarono i Romani, i Saraceni, il Barbarossa e poi la Repubblica di Genova, che nel '600 trasformò il maniero in poderosa fortezza. Quasi ogni borgo della zona è contraddistinto da un castello: da quello rinascimentale di Francavilla a quello di Tassarolo, con lo scenografico loggiato ad archi. Ad Arquata la maestosa torre medievale vigila sull'antico borgo caratterizzato da architetture barocche e da strette viuzze dove ogni dicembre si ripete il rito del presepe artistico con centinaia di statue. Gli arcigni castelli in pietra della Val Borbera, dove le colline salgono ad abbracciare gli Appennini, sono i solitari guardiani di una valle boscosa e bellissima. Qui l'ospitalità è tradizione e la cucina ha sapori ed arte antica. E molti sono gli ospiti che sono arrivati da molto lontano; il Leaving Theatre di New York ha scelto per la sua sede europea Palazzo Spinola a Rocchetta, mentre la principessa indiana Shri Mataji Nirmala Devi ha trasformato il castello Spinola Doria Pallavicino di Cabella in un centro religioso che richiama fedeli da tutto il mondo. Passano i secoli ma queste terre continuano ad essere un fantastico ed incomparabile punto di passaggio.

Dove passare
Da Novi si raggiungono Arquata, Vignole e la Val Borbera. Dopo Borghetto (Castello di Torre Ratti e di Sorli) e Persi la strada si immerge nelle Strette di Pertuso a picco sul Borbera. A Pertuso, una lapide ed una stele ricordano la battaglia combattuta dai partigiani contro i nazisti (da qui la variante per Borgo Adorno, Pessinate, Pallavicino e la Val Curone). A Cantalupo la valle si apre e si ammirano intorno piccoli paesini noti per le bellezze storiche e per i ristoranti. A San Nazzaro la strada si biforca in due percorsi. Il primo attraversa Rocchetta (Palazzo Spinola - Museo della Resistenza) e arriva sino a Mongiardino; seguendo per Vobbia e si raggiunge Isola del Cantone e la statale dei Giovi che conduce a Genova. Il secondo segue la provinciale fino a Cabella, capoluogo della valle dalla tipica architettura ligure.
Da Cabella la strada sale su per gli Appennini ed il paesaggio si fa tipicamente montano. Poco dopo Cornareto il percorso si biforca nuovamente. Seguendo per Carrega (Museo della Civiltà contadina e i resti del castello) si arriva tra boschi e pascoli ai 1400 metri del valico che porta nell'alta Val Trebbia. Si scende a Torriglia e si può raggiunge Genova o Chiavari. Se invece si continua a salire lungo la provinciale si arriva a Cosola ridente paesino situato a 1000 metri di altitudine, frequentato centro turistico in estate. Da Cosola si risale il monte Chiappo e si arriva a Capanne di Cosola e Capannette di Pey (trekking, mountain bike, equitazione). Dopo Capannette si segue la strada di costa in direzione di Cima Colletta da dove si può raggiungere Brallo.
Dopo pochi chilometri ci si immette nella statale che da Piacenza porta a Chiavari. Partendo da Gavi si risale la Val lemme, costeggiando Carrosio fino ad arrivare a Voltaggio (Ponte Romano, Pinacoteca dei Cappuccini) splendido paesino dall'impronta architettonica tipica della Genova del '600. Si risale la strada lungo le pendici del Monte Tobbio fino ad arrivare al Sacrario dei Martiri della Benedicta ed a Capanne di Marcarolo, cuore dell' omonimo Parco Naturale. Attraversando il Parco si può scendere fino a Campo Ligure oppure proseguire in direzione dei Piani di Praglia e poi arrivare a Campomorone Veduta aerea del castello di Tassarolo e a Genova.