VIAGGIO DA OVADA E LA VALLE DELL'ORBA
Storia e identità territoriale, comunicazioni e commerci, incastellamento medievale, artigianato e industria specializzata, viticoltura e turismo: sono questi i caratteri di un'area relativamente vasta, ma oggi più aggregata e sinergica del passato. Situata alla confluenza dei torrenti Orba e Stura, Ovada, capitale storica della Valle dell'Orba, conta oggi 12080 abitanti. La città, che risale al X sec., passò ai Marchesi del Monferrato, alla Repubblica di Genova e quindi ai Savoia. Nel centro storico si possono apprezzare la Loggia di San Sebastiano, la chiesa di San Domenico, gli oratori di San Giovanni Battista e della SS. Annunziata, la casa natale di San Paolo della Croce. In Ovada operano laboratori artigiani e medie aziende nel settore del mobile e nell'industria metalmeccanica fine. Si possono acquistare dolciumi locali; vini tipici (come dolcetto e barbera), salumi.
Uscendo a sud-ovest dalla città, si raggiunge Molare, dominato da un antico maniero eretto nel 1278. Dopo alcuni chilometri tra vigneti di dolcetto e luoghi panoramici, si giunge a Cremolino, borgo d'origine medievale, arroccato attorno al castello. Oggi in parte visitabile e caratterizzato da originali soluzioni architettoniche, il maniero possiede ancora il ponte levatoio di accesso. Da visitare, a Cremolino, il santuario della Bruceta, l'antico convento e la parrocchiale, le vie del borgo, le mura di cinta. Lasciato Cremolino, si segue il crinale della collina, con vedute panoramiche sulla Valle dell'Orba e sull'Appennino. Si approda al castello di Trisobbio, dopo aver percorso vie strette e passato sotto due caratteristici volti. Il fortilizio, che ha eleganti bifore e una torre alta e merlata, sorge sul sedime dell'originale antico castello del XII sec. L'itinerario prosegue fra i vigneti di Montaldo Bormida, uno dei centri più rinomati per il vino dolcetto, e tocca Carpeneto. Anche qui sorge un castello medievale, anteriore al Mille, oggi restaurato. All'interno delle mura, si può visitare una chisetta dedicata a Sant'Antonio. Scesi a fondo valle, la strada riprende a risalire verso una collina, con emergenza di pietra calcarea. Sia arrva a Rocca Grimalda. Il borgo presenta edifici di origine medievale e la caratteristica chiesetta romana di Santa Limbania. Dal belvedere Guglielmo Marconi si osserva tutta la Valle dell'Orba. Il castello di Rocca Grima1da, che è collocato a picco sul corso dell'Orba, rivela evidenti restauri: da osservare la torre cìlindrica e alcuni archetti in laterizio. Da segnalare la tradizionale danza popolare chiamata la "Lachera", riproposta in occasione di più manifestazioni.
Poco più a valle si trova Predosa, sul torrente Orba da visitare l'oratorio di San Sebastiano, del XVI sec., con affreschi del "Muto di Acqui"; interessante la processione per la Natività di Maria Vergine, che si snoda per le vie del paese, tra quadri viventi che rappresentano scene sacre. Attraversato il ponte sull'Orba, si giunge a Capriata d'Orba, ove si possono ammirare i resti di una massiccia torre quadrata.
Dopo qualche chilometro s'incontra Castelletto d'Orba, paesino d'origine medievale, oggi meta significativa di turismo enogastronomico e luogo di piccoli insediamenti industriali. Il castello, del XII sec., ha pianta quadrangolare. A Castelletto d'Orba si apprezzano altri edifici medievali, la chiesa romanica di San Vincenzo all'interno del cimitero e un tratto dell'antica cinta muraria. Ritornando sulla sponda del torrente,si giunge a Silvano d’Orba. Il castello, del 1490, ha pianta quadrangolare, con torri e merlatura. Pocededendo verso Ovada,si approda a Taglilo Monferrato, situato in un dolce altopiano, fra vigneti e verde incontaminato. Il paese è dominato dal castello, tutt'attorno valorizzato da una serie di edifici d'epoca medievale, con viuzze e archivolti. Sede di iniziative culturali, di rassegne gastronomiche, di appuntamenti folcloristici, il castello è visitabile: sale con quadri antichi, preziosi arredamenti, una biblioteca, archivio, raccolte d'armi, le cantine, cortili interni.
Tra Genova ed il marchesato del Monferrato, Ovada e l'ovadese, legano la loro storia millenaria a guerre di confine ed ai commerci che fiorenti si sviluppavano tra la riviera Ligure e la pianura. Celebre per i suoi mobilifici e per i rinomati dolci, questa zona di ridenti colline si caratterizza per i vigneti di Dolcetto (tra i più rinomati vini rossi del Piemonte) e per i numerosi castelli che i signori feudali edificarono in varie epoche e che oggi si stagliano, come fieri e silenziosi guardiani di laboriosi paesini. Tagliolo, Lerma, Mornese, Molare, Montaldeo, Trisobbio, Orsara, conservano ancora intatta la pianta medievale del centro abitato, tra strette viuzze costellate di botteghe che sorgevano ai lati del maniera nobiliare. Quello di Casaleggio su una rocca immersa nel verde fu scelto negli anni sessanta come sede delle riprese dei Promessi Sposi. E divenne il castello dell'lnnominato. E quello tra la storia e la natura è un connubio che in qualche modo contraddistingue l'ovadese circondato dai placidi appennini che qui sono particolarmente selvaggi boscosi. Il gioioso ribollire dei fiumi e dei torrenti interrompe il silenzio dei laghi e delle montagne, dove si possono risalire intere vallate incontrando di rado qualche vecchia cascina.
Dove passare
Da Ovada si raggiunge Molare (splendido il pittoresco castello) e di qui si risale la Val Orba in direzione Olbicelia. Appena fuori Molare di grande suggestione il Santuario delle Rocche. La strada si immerge quindi nel fitto dei boschi e sale lentamente costeggiando sempre il letto dell'Orba, che circa a metà della strada per Olbicella forma il lago di Ortiglieto. La strada è di rara quiete e bellezza immersa tra boschi di querce, castagni ed acacie e solo ogni tanto capita di imbattersi in qualche sparuta cascina. Oltrepassato il piccolo abitato di Olbicella si attraversa il caratteristico "canyon" dove la strada, scavata nella roccia, corre a strapiombo sul fiume. Giunti al bivio ove sbocca la valle si può andare a Tiglieto per poi immettersi sulla statale del Turchino che sbocca a Genova, oppure seguire per Sassello scendendo poi ad Albisola e alla Riviera di Ponente. AI termine di una visita ai "paesi dei castelli" dell'ovadese si può prendere la strada che porta a Mornese (Castello Santuario di S. Maria Mazzarelli) e di qui risalire al Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo. Passato Marcarolo si arriva ai Piani di Praglia da dove si scende a Pontedecimo e a Genova.