Storie e Leggende legate alle Quattro Province - Santi e Chiese
Nel corso degli anni abbiamo raccolto questo materiale pensando che, o prima o dopo, venisse utile, ora lo è per il sito web. Il materiale è stato raccolto sul web e sinceramente non ricordo le varie paternità; ci scusiamo fin d'ora e se ci fosse qualcosa di proprietà esclusiva o parziale, dateci comunicazione e indicheremo la paternitàè o anche ci limeteremo, se richiesto a rimuovere.
Castelli
Personaggi
Danze
Il vino
Santi e Chiese
Storie
Fatti di cronaca
Il principe Contardo d'Este
Nel 1249 giunse a Broni, diretto a Santiago de Compostela, il giovane principe Contardo d'Este; ammalatosi gravemente, morì a Broni, dove è tutt'ora sepolto e dove ben presto, anche in seguito ad alcuni prodigi (la leggenda narra che, al momento della sua morte, le campane delle chiese si misero a suonare da sole ed attorno al suo corpo si accesero splendenti fiammelle), si creò una intensa devozione verso la sua figura, tanto da farne il santo patrono cittadino.
I miracoli della grotta di San Ponzo
Ponzo, la cui dimora da asceta è identificata nelle grotte che si trovano nei pressi dell'omonimo borgo, in val Staffora, era figlio di un imperatore romano. Convertitosi al Cristianesimo si sarebbe rifugiato in queste grotte per sfuggire alle persecuzioni. Scoperto dai pagani, venne decapitato, e le sue spoglie, conservate dai pochi seguaci, furono ritrovate nel medioevo. E' stato poi santificato. Ancora oggi la figura del santo è oggetto di devozione da parte dei locali.
La tradizione locale riferisce che si sono verificate numerose guarigioni di malattie renali. I "prodigi" sarebbero avvenuti dopo un complesso rituale che vede l'ammalato passare attraverso uno stretto cunicolo per poi giacere per qualche tempo a terra in una delle grotte, come se fosse coricato.
Sant'Alberto di Butrio
I resti del primo Principe di Galles, Edoardo II re d'Inghilterra, riposano realmente sotto il sontuoso monumento dell'abbazia di Gloucester fatto erigere dal figlio o sono sepolti nell'antico cimitero dei monaci di Sant'Alberto di Butrio?
Nell'abbazia di Sant'Alberto ci sono solo due tombe : una dove riposa Alberto il Santo e l'altra dove compare una scritta "Qui è la tomba dove fu sepolto Edoardo II re d'Inghilterra, che sposò Isabella di Francia e al quale successe il figlio Edoardo III".
La sepoltura d'un re dell'Inghilterra medievale tra i monti del nostro Appennino sembra strana anche perchè non è riportata in nessun testo storico.
La storia ufficiale dice che, dopo che fu costretto ad abdicare in favore del figlio Edoardo III, Edoardo II fu rinchiuso nel castello di Berkeley dove venne ucciso il 21 settembre 1327. Questa la storia ufficiale, quella non ufficiale racconta che segretamente fu fatto fuggire e, per parecchi anni, frequentò abbazie e conventi facendo vita da penitente per redimersi dai suoi peccati. Sembra che sia vissuto per due anni in un convento presso Acqui Terme, poi nel castello di Cecima, nell'oltrepò ed infine a sant'Alberto dove poi morì.
Varzi e San Giorgio
La leggenda di San Giorgio e il Drago narra che di tanto in tanto questo terribile drago uscisse da un lago per portare morte con il suo alito. Le popolazioni della zona per evitare ciò, ogni volta che arrivava gli offrivano in dono delle giovani vittime estraendole a sorte. Un giorno venne estratta la figlia del Re. Rassegnata sulla riva del lago aspettava il drago, quando all'improvviso arrivò Giorgio, giovane cavaliere originario dalla Cappadocia. Il guerriero, quindi, sguainata la spada, rese inoffensivo il Drago che venne portato legato all'interno della città. Giorgio rassicurò i cittadini che era stato mandato a sconfiggere il Drago in nome di Cristo, perché si convertissero e venissero battezzati.
La leggenda legata alla cittadina di Varzi ( di cui San Giorgio è il Santo Patrono ) , riguarda delle apparizioni avvenute a scadenze regolari di due volte l'anno per sette anni consecutivi. Il santo soleva apparire, arrivando a cavallo del Drago, a una giovane donna di nome Maria. I due parlavano delle loro invidie reciproche, per Maria, Giorgio era fortunato di poter essere immortale e di poter parlare con angeli e serafini in cielo, il Santo, dal canto suo, avrebbe voluto essere umano.
Maria racconta il suo segreto a un'amica, ma un'altra, passando vicino alle due, sente il discorso e subito, invidiosa, corre a confessarlo al Parroco. I due, allora, sperano di ricavarne dei vantaggi, lui una promozione a Vescovo e lei dei favori personali. Esortano quindi Maria a una confessione. Non appena lei rende note le sue apparizioni, il Parroco le chiede subito se lo potesse invitare in piazza, affinchè tutti lo potessero vedere, altrimenti sarebbe stata punita con la scomunica o con l'esilio dal paese.
La povera donna non poteva fare altrimenti, al rintocco dell' Ave Maria della sera appare San Giorgio che consola subito Maria e confidandole che preferisce stare lassù in cielo piuttosto che giù in terra dove gli uomini non credono se non vedono.
Si avvicina allora la donna pettegola e chiede al Santo di potergli chiedere dei favori, ma non davanti a tutti, così lui le dice di salire sulla sua nuvola, per poi sparire un attimo dopo.