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La Via Julia Augusta - La Via Aemilia Scauri

Il percorso è in aggiornamento.


In alcuni tratti è detta Via Emilia o Levata, ancora oggi si chiamano in questo modo, anche se alcuni esperti pensano che questo sia un errore. Nel 109 a.c. il Console M. Emilio Scauro fece costruire una importante arteria stradale  che partiva dalla riviera di Levante, aggirava l’Appennino, giunta a Tortona puntava nella Valle Bormida, e attraversando Sezzadio, Castelnuovo Bormida, Rivalta, Cassine, Strevi, si collegava ad Acqui, e da qui valicava la Bocchetta di Altare per scendere a Vado (Vada Sabatia) e da qui le Gallie. Fece parte questa strada degli importanti snodi stradali Romani che collegavano Roma alla Gallia e all’Iberia. In seguito l’arteria stradale venne radicalmente rinnovata da Augusto e da questi prese il nuovo nome di “Iulia Augusta”.

La Via ha preso il posto della Via Postumia tanto che tutto il il tratto Tortona-Aquileia era lo stesso. Il nome di “Aemilia Scauri” e successiva “Iulia Augusta”, nel tratto che interessa Castelnuovo e i paesi confinanti, si associa a quello di Levata, per la conformazione sopraelevata assunta rispetto al piano di campagna, senza dubbio avanzo della antica strada romana o rifatta sulle orme della stessa. Si presenta in buona parte quale terrapieno emergente dal piano campagna. La conferma di “Levata” si trova sia a Sezzadio nel tratto interessante questo comune, sia nel dialettale “alvà” in Castelnuovo sia nel toponimo “Levaretta” nel territorio Cassinese, nei pressi della torre della Levaretta, al di là del presumibile guado sulla Bormida. Il tracciato rettilineo ancora esistente e praticato in Castelnuovo, tra il confine di Sezzadio e la zona del Ronco ( cascina del Ronco o Cà del Ronco) in Cassine, ha “curiosamente” mantenuto nel tempo e sino ad oggi il nome di Via Emilia, disdegnando il successivo  appellativo di  Iulia Augusta.

La Via Aemilia Scauri però aveva due percorsi che hanno diviso gli storici e, ancora oggi, se ne parla. La Via partiva da Luni (Lunigiana) e qui gli storici pensano dal Passo di Monte Bardone (la Cisa odierna) e si portva averso Piacenza dove recuperava la Via Postumia per portarsi verso Vada Sabatia. L'altra ipotesi parte sempre da Luni per restare lungo tutta la costa ligure ed arrivare a Vada Sabatia.