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Anche questa via è quella segnalata e certificata. La via segnata parte da Varzi ed arriva alle Capanne di Cosola. Con l'aggiunta deli segnavia "VM"), si conforma una via completa che si collega alla Via del Mare che, proveniente da Tortona, arriva a Portofino.
Scoprendo sulle tante riviste che parlano della Via del Sale si può iniziare a descriverla facendo una prima considerazione: in realtà non esiste una unica Via del Sale, nè dal territorio Pavese né da altro territorio a raggiungere il mare. In effetti se guardiamo una cartina geografica stradale ci accorgiamo che sono molte le grandi vie stradali che collegano la pianura padana, attraversando l’appennino, alla costa ligure. Un bellissimo libro di Fabrizio Capecchi “Le vie del sale” ci può dare una mano a capire e visualizzare le strade per il mare, nomi come Passo del Turchino, la Bocchetta, i Giovi la Scoffera, la Crocetta, sono ancora famosi e si possono percorrere con le auto, ma allora erano le strade più brevi che portavano al mare.
Nel mio piccolo si sono aggiunti parecchi anni di MTB ed escursioni sui sentieri ed i crinali dell’Appenino, ed anche qui ci siamo accorti che ci sono molti passaggi per raggiungere il mare, ma un crinale fra tutti risulta alla fine un asse fondamentale di comunicazione: il percorso che dal monte Boglelio passa dal Monte Chiappo, poi al Monte Antola ed infine al Monte Lavagnola, e quello che era per i nostri avi una espressione della vita di tutti i giorni, fatta di lunghe e faticose camminate, spesso sotto le intemperie, a fianco dei propri muli, costretti a difendere il proprio carico vitale dai briganti e dai contrabbandieri, ora è diventato un bellissimo passatempo. Un'altra strada porta in Val Borbera verso la Val Vobbia, tanto che ancora oggi quel valico tra le due valli mantiene il nome di Valico di Costa Salata. Questo percorso partiva dalla Val Curone, ma anche dalla Val Staffora, saalendo da Bagnaria portava a San Sebastiano Curone, Dernice, recuperando la Val Borbera.
Su questi crinali gli amanti del trekking, della mountain bike, escursionisti cavallo ma anche gli escursionisti occasionali, possono ammirare panorami da mozzafiato, vegetazione rigogliosa e tutto questo per tantissimo tempo visto che si cammina, quasi sempre, fuori dal bosco con lo sguardo rivolto sia alla pianura padana alle nostre spalle, sia verso il mare che già dal Monte Ebro, se il cielo lo permette, ci manda i bagliori del suo luccichio.
Ma torniamo al sale, che per molti di noi porta alla mente un elemento base della cucina, che troviamo oggi in qualsiasi supermercato, ma molto tempo fà e soprattutto nel medioevo, il sale era considerato un elemento prezioso e assolutamente indispensabile per l’alimentazione e la conservazione degli alimenti, qualcosa che cambiò radicalmente la vita di tutti i giorni, e questi crinali e/o vie di comunicazione, erano considerate delle grandi vie di commercio tra gli abitanti della pianura e quelli liguri. Se torniamo ancora per un poco alla nostra cartina geografica ed in particolare all’Oltrepò Pavese possiamo con sicurezza affermare che la Valle Staffora e la Val Curone e così via attraverso la Val Borbera e la Valle Trebbia, erano utilizzate allo scopo e, prendendole ad esempio di molte altre, con l’avvento della tecnologia, delle strade asfaltate, di nuovi ponti, della ferrovia, decadde tutta la importanza della rete di sentieri e mulattiere adibite allo scopo, ma non solo, con l’avvento dei nuovi metodi per conservare gli alimenti, decadde anche quasi tutta la importanza di questo bene prezioso. Il sale ha avuto alti e bassi nella storia dell’uomo; si dice che i primitivi non avessero bisogno di sale perché le carni ne erano gia’ provviste poi, con la bollitura dei cibi e dell’aggiunta nella diete alimentari di cibi vegetali, si è dovuto recuperare questo bene prezioso.
Sicuramente le vie del sale erano a ridosso dei fiumi e dei torrenti, poi ci si è portati anche sui crinali e queste grandi Vie radunavano una infinità di gente di rango e cultura diversi tra loro, ma tutti su quei sentieri, attraversando questi luoghi, ed ognuno per il suo scopo: i commercianti che attraversarono questi luoghi, per scambiare merci e sale, come ricordato materia prima di importanza fondamentale e vitale, i briganti per impossessarsi dei preziosi carichi, i pellegrini che attraverso i vari luoghi di culto si portavano dalla pianura alle Abbazie tra le quali la più importante è quella di San Colombano a Bobbio, e ne possiamo testimoniare ancora oggi la bellezza del luoghi rimasti in piedi nel tempo, ma anche attraverso i libri, ed anche i manoscritti ritrovati, che ci regalano la storia di tanti luoghi di pellegrinaggio.
L’epoca da ricordare è senza dubbio alla metà del dodicesimo secolo, quando vennero stipulati accordi con i Malaspina (nelle quattro province molti castelli, residenza, torri ecc. erano chiamate con il nome di questo casato), così al pagamento di un pedaggio, si riceveva protezione, ma si trovavano anche molti luoghi di sosta e riparo per la notte, come rifugi, xenodochi, piccole chiese. Oggi alcuni di questi luoghi sono stati recuperati ed altri sono ancora in rovina, mentre di altri è rimasto il ricordo tramandato dalle genti. Non possiamo poi dimenticare i muli carichi di merci, di uomini sotto grandi cappelli e pastrani che con i loro bastoni tracciavano queste vie, oggi sostituiti dai mezzi moderni, che accompagnarono l’uomo lungo le vie del sale, componendo come in un puzzle la rete dei percorsi di unione alle vie del Sale.
Il percorso porta fino al Piano della Mora perchè è qui che incontra la via che proviene da Tortona.
La possibilità di partire da Pavia include anche la possibilità di partire con La Via degli Abati
La guida include anche la Via del Mare proveniente da Tortona che si raccorda al Piano della Mora
La Mappa Digitale dove puoi visualizzare il percorso
I paesi delle Valli Curone, Grue e Ossona
Tracce di Raccordo tra la Via del Mare proveniente da Tortona