Qui potrai visualizzare le tracce degli itinerari
Il percorso e’stato segnalato da Pavia fino a Bobbio nel tentativo di portare la variante della Via Francigena, in Oltrepo’ Pavese e precisamente lungo la Valle Staffora. Fiorenzo Debattisti nei suoi tanti studi ha evidenziato una fiorente attivita’ di commercio e di pellegrinaggi in questa Valle, avvalorata da molte cause che andiamo ad elencare senza entrare in dettagli che si possono trovare nei tanti libri di studio del caso: i tanti castelli , torri, residenze castellate esistenti in Oltrepo’ Pavese, che evidenziano il fatto che molti Signori (fra i quali i Malaspina che hanno dato il nome ha tante di queste costruzioni) vivevano qui e facevano i loro affari in questi luoghi (vedi le Vie del Sale); le tante costruzioni segnalate a nome di xenodochi, ricoveri, ospedaletti, conventi, nelle mappe antiche, evidenziando la fiorente attivita’ religiosa; primo fra tutti il fatto che, come gia’ detto altre volte, il fulcro di tutto cio’ e’ Bobbio e la sua Abbazia costruita da San Colombano, che ha dato il via a fiorenti attivita’ agricole, prima fra tutte quella vitivinicola, ma anche perche’ l’Abbazia era una tappa fondamentale per tutti pellegrini di queste zone che si accingevano a percorrere le vie della fede verso Roma. Certo non è il viaggio intrapreso da Sigerico, ma sicuramente i tanti pellegrini, che partivano da queste zone ed intraprendere il viaggio verso Roma, avrebbero sicuramente camminato in queste valle. Un viaggio che si può condividere con la Via degli Abati.
I Romani e L'Oltrepò
Come ampiamente indicato nei musei di Casteggio e Stradella, l'Oltrepò Pavese ha avuto una influenza notevole e determinante da parte dei Romani che portarono fino ai nostri giorni grandi testimonianze del lavoro, delle strade, dei villaggi, e della vita quotidiana. La maggior parte di queste testimonianze si ricercano lungo la Via Postumia (l'attuale via Emilia), del quale Casteggio ha avuto una importanza fondamentale, essendo un centro strategico per le milizie Romane. La storia di questi luoghi dice poi che Annibale (abbiamo già citato la Fontana di Annibale a Casteggio) è stato certamente in queste zone e sicuramente ha combattuto in questi luoghi, famosa è la battaglia sul Fiume Trebbia che vide Annibale vittorioso sui Romani. La fornace di Massinigo, ritrovamento di assoluto valore archeologico, segno e conferma che quella che collega Massinigo al Convento di Vallescura, sembra sia il passaggio per l'Abbazia di Bobbio, dove troviamo il famoso ponte Gobbo ancora adesso una immagine stupenda di questo luogo incantato.
Santa Margherita di Staffora, località Masinigo, Fornace Romana
A Massinigo però è stata fata una importante scoperta che ha aperto la via a preziose supposizioni ma anche a tante certezze, del passaggio dei Romani i questi luoghi, ma non solo, certifica in qualche modo tutta una serie di testimonianze di vita e transiti di milizie, di pellegrini, di commercianti, mi riferisco alla Alta Valle Staffora dove Massinigo è posizionata. Stiamo parlando della Fornace Romana di Massinigo, ritrovata nel 1957 durante i lavori di ristrutturazione della scuola elementare, rappresentando uno dei siti archeologici di epoca romana meglio conservati in Lombardia e unica nel suo genere in tutto l'Oltrepò Pavese. La fornace è a forma circolare con tiraggio verticale e rappresenta ciò che rimane del piano di cottura, con la imbocco dentro il quale veniva immesso il legname da bruciare, ed alimentare il fuoco che serviva alla cottura e produzione essenzialmente di laterizi . Il visitatore può richiedere la visita telefonando al Comune di santa Margherita Staffora, e si troverà ad entrare nell'edificio che un tempo era la vecchia scuola e, dietro una vetrata potrà ammirare questo prezioso manufatto.
Hospitales", Xenodochi, Conventi, Ospedaletti
Mi sono immaginato alcuni pellegrini provenienti da luoghi diversi, prendere la loro borsa ed il lungo bastone, avventurarsi dalla Via Postumia sui crinali dell'Oltrepò Pavese, verso i vari punti di ristoro, xenodochi e hospitales, raggiungere Bobbio, per poi intraprendere il cammino verso Roma. Bobbio è stato il fulcro di questi pellegrinaggi, richiamando le genti delle valli limitrofe, che trovavano nel Monastero la naturale tappa, sia per pregare, che per riposare. Vennero così creati nei punti strategici del cammino, una serie "hospitales", xenodochi, conventi, ospedaletti, atti ad ospitare i viandanti, per le soste intermedie, o cure mediche e punti di ristoro. Le strade più importanti si possono sicuramente individuare nelle strade provinciali odierne, che raggiungono i colli e passi naturali, mentre per i sentieri la cosa si diventa più complicata, allora è con lo studio, la ricerca ed il ritrovamento di reperti direttamente sul terreno, che si può ricostruire quelle che un tempo erano le vie di comunicazione principali. Si fanno supposizioni ma alimentate da prove identificate sulle mappe antiche e sugli scritti autentici di allora; in una colleana di libri molto belli, ma soprattutto molto dettagliati, ricchi di documenti e molto veritieri, di Fiorenzo De Battisti "Storia di Varzi" , nei quali si spiega di alcuni punti strategici, quali xenodochi (ad esempio nei pressi di Varzi a Casa Cagnano, uno a San Silverio (vicino a Trebecco), a Ranzi (sempre nei pressi Varzi che era considerata una "corte", il convento di San Giacomo, nei pressi della già citata Fonte di San Giacomo, che alcuni vogliono come la sorgente del torrente Staffora, dove si trovano alcune lastre che ne indicavano la esistenza, ed il convento di Vallescura, nei pressi del Passo della Scaparina, punto strategico per il passaggio e la discesa verso Bobbio, A Redavalle si trovava uno xenodochio, che serviva da tappa per i pellegrini che si avventuravano verso Bobbio dalle colline dell'Oltrepò Orientale.
Il Convento di Vallescura (dei Gerolimini)
Proseguendo sulla strada che collega Massinigo al Passo della Scaparina ci imbattiamo in un luogo davvero incantevole, le cascine dei Roncassi oggi centro di villeggiatura e sportivo "Pernice Rossa". Si dice ma sembra ci siano delle carte che lo confermino, che le cascine siano state costruite con i sassi di un convento, con annesso xenodochio, di Vallescura. Il luogo si individua, ma restano solo pochi sassi, nelle alture nei pressi del centro di villeggiatura, un sentiero in fronte ci porta nelle sue vicinanze. Qui la storia ci lega ancora a Massinigo e alle memorie popolari degli abitanti, che ne indicano la storia forse mista a qualche piccola leggenda. Il luogo dove era posizionato lo xenodochio è chiamato Cusciö dii frè (tradotto il promontorio dei frati, e il luogo dove era posizionata la chiesa è chiamto gisòn, il chiesone. Di questi luoghi si lega e si intreccia anche la storia del toponimo del vicino Passo della Scaparina, una curiosa leggenda che ha dato il nome al passo: si dice che una fanciulla di nome Rina, criuscì a fuggire avventurosamente: di qui il nome "Scapa Rina", forse perchè condotta a forza nel convento, o forse per scappare da una improvvisa tormenta che colpì questi luoghi, indicendo (si dice) ad abbandonare questi luoghi. Una preziosa testimonianza è quella di Caterina, abitante di Massinigo che, un poco in dialetto e un poco in italiano, un poco fantasticando, ha cercato di spiegarmi. Forse ero più impacciato io che Caterina!! Ora Caterina, da quanto mi hanno detto, non c'è più con noi..... grazie Caterina. Ecco il video
Considerando tutte queste scoperte viene difficile pensare che la Valle Staffora e le valli adiacenti fossero fuori da queste attivita’. Il percorso intero lo si può vedere sulla mappa digitale. Da Voghera a Varzi il percorso, con l'avvento della futura Greenwway, il percorso, per così dire, verrà "sovrascritto"; il tutto sarà monitorato. La via è stata studiata per poterla percorrere completamente sia a piedi che con la mountain bike.
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Partenza |
Arrivo |
Descr. |
Km |
Video TRK/MTB |
1 |
Pavia |
Voghera |
34,1 |
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2 |
Voghera |
Varzi |
35,1 |
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3 |
Varzi |
Passo della Scaparina |
14 |
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4 |
Passo della Scaparina |
Bobbio |
13 |
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